La crisi afgana, che riempie le pagine dei giornali da agosto, non poteva rimanere silente in una scuola che, dal 2002, ha inserito nel suo piano dell'offerta formativa percorsi relativi al tema dei diritti umani, riconoscendolo come snodo e sintesi problematica di alcuni aspetti della cultura del nostro tempo.
Alcune classi, dell' Istituto comprensivo "don Lorenzo Milani", dai primi giorni di scuola, hanno intrapreso un lavoro di approfondimento sull'Afghanistan da sempre al centro di mire espansionistiche: da Alessandro Magno ai Mongoli, dagli inglesi ai russi, un paese ricco di storia e martoriato da mille conflitti.
Il Paese, ancora oggi, si è rivelato uno scacchiere che potrebbe compromettere per sempre la pace nel mondo, da qui è nata l' esigenza di analizzare questo territorio attraverso vari campi d'indagine: usi e costumi, tradizioni, cucina, religione.
Un momento conoscitivo importante sarà dato dall' utilizzo di sequenze tratte dal film "Viaggio a Kandahar" che racconta come il fondamentalismo islamico abbia umiliato la dignità delle donne, cercato di livellare la diversità degli uomini e di indottrinare i bambini col Corano, ridotto a strumento di propaganda.
Altra amara realtà sull' Afghanistan sarà quella proposta dal docufilm "Clown in Kabul", un reportage della spedizione del marzo 2002 che un gruppo di ventuno clown italiani, partiti da Roma, ha fatto negli ospedali di Kabul, della valle del Panshir e di Bamyan per aiutare i bambini afgani feriti dalle mine antiuomo a
ritrovare il sorriso.
L'istituto comprensivo "don Lorenzo Milani" ha una lunga tradizione sull' educazione al linguaggio cinematografico tanto che, nel 2005, in uno dei primi percorsi realizzati sul tema dei diritti per l'Infanzia, attraverso lo strumento del cinema, si arrivò ad una collaborazione con il Comune di Roma, che aveva promosso il film "Clown in Kabul", e con il centro di cinematografia sperimentale.
Le classi furono invitate , in Campidoglio, ricevute dai membri della giunta Veltroni, e alla storica scuola di Cinema dove fecero esperienza nella sala doppiaggio.
I sapori della cucina afgana, saranno riprodotti, a casa, dai ragazzi dal momento che il cibo è un veicolo di conoscenza di culture diverse.
Un grosso contributo all'attività formativa è arrivato stamane in occasione della visita agli alunni della III D e III B incontreranno dell'ufficiale della Nato coinvolto nelle missioni in Afghanistan Antonio Iodice. Una iniziativa curata nei minimi dettagli grazie all'esperienza e alla grande professionalità dell'insegnante Maria Carmela Grasso di concerto con il dirigente scolastico Marco De Prospo.
La Scuola è insostituibile come luogo dove l'esperienza e il sapere diventano "sociali", essa educa alla convivenza, alla cittadinanza e ai diritti attraverso i saperi che insegnano il valore delle cose, abituano a conoscere il punto di vista degli altri, analizzarlo, studiarlo non per giustificarlo, ma nemmeno per demonizzarlo.