Nella giornata di domani una famiglia di 7 persone provenienti dall’Afghanistan (2 adulti e 5 ragazzi) arriverà in Irpinia e troverà ospitalità in un appartamento, sito nel comune di Fontanarosa. A gestire l’accoglienza, con il coordinamento di questo Ufficio è la collaborazione della locale Amministrazione Comunale, sarà la Caritas, che, già in passato, ha ospitato diversi richiedenti asilo. "Sono i benvenuti -spiega il sindaco Giuseppe Pescatore -. Io stesso ho provveduto a fargli trovare la casa pronta di contrada Rua, all'ingresso del paese. I rifugiati troveranno generi alimentari e altri beni per potersi ambientare nel nostro paese. Sono tutti vaccinati o in attesa di completare il ciclo. Hanno già concluso la quarantena e siamo pronti per accoglierli. L'Irpinia le sue comunità si confermano terre di accoglienza e solidarietà. In questo momento di tragica emergenza umanitaria ogni sindaco saprà fare la sua parte".
Domani incontri dei primi cittadini scaglionati in Prefettura con il prefetto Vicario Franca Fico per fare il punto sul piano di ricognizione di case, in cui sistemare i rifugiati. Si tratta per lo più di famiglie in fuga e la sistemazione in appartamenti risulta la più adatta per ogni nucleo. Il dato complessivo parla di 372 rifugiati da sistemare tra le cinque province campane, grazie al corridoio umanitario che si è aperto anche in Italia e che sta consentendo di salvare vite in fuga dai talebani. I sindaci irpini sono stati contattati da Prefettura e Ministero, per fornire le proprie disponibilità per accogliere le famiglie. Cinquanta le persone destinate in questa fase iniziale all’ Irpinia.
Attualmente i profughi sono ancora sistemati nel centro Covid Center di Ponticelli a Napoli, dove è stato accertato un caso di positività al virus e i rifugiati osserveranno la quarantena cautelare fino all’inizio della prossima settimana. “Siamo pronti a fare la nostra parte - annuncia anche il sindaco di Mirabella Eclano Giancarlo Ruggiero -. Ogni sindaco deve fare la sua parte. Non possiamo restare indifferenti dinanzi alla grande tragedia che si sta consumando in queste ore in Afghanistan. Donne e bambini lasciati ad un destino indicibile nelle mani dei talebani pronti a restaurare un califfato medioevale. Abbiamo subito avviato una ricognizione utile e rintracciato almeno due abitazioni nel centro antico, arredate e fornite dei servizi utili, che potranno accogliere almeno due nuclei familiari di rifugiati. Si tratta di alloggi di privati a cui sarà corrisposto il fitto che sarà compreso nella quota destinata dal ministero”. Sono 45 i comuni dell’Area Vasta di Avellino interessati. Anche il comune capoluogo farà la sua parte. Ora si attende la pubblicazione di una manifestazione di interesse che sarà rivolta a soggetti pubblici e privati per reperire uno o più immobili ricadenti nella città e nelle altre realtà dell’Area Vasta, per garantire soprattutto ai nuclei familiari in arrivo sul territorio regionale una casa sicura lontano dall’inferno afghano.