''Noi non possiamo aspettare''. E' il grido d'allarme che lanciano Francesco e Costantino, i due gemellini di Canale di Serino, di otto anni, affetti da fibrosi cistica. Nei giorni dell’accordo tra Regione e Medici di famiglia per programmare i vaccini per i pazienti fragili esplode la rabbia dei 520 malati di fibrosi cistica in Campania, che vivono l’incubo del contagio da covid. Tra loro ci sono oltre 200 bambini, che invocano vaccini per i propri genitori caregiver. Tra questi ci sono Francesco e Costantino che chiedono a De Luca una chance per poter sopravvivere nei mesi duri della pandemia da coronavirus.
In un video il loro accorato appello al Governatore affinché mamma Sara Solimene e il loro papà Donato Ingino possano essere subito vaccinati. “Da un anno viviamo in condizioni difficilissime, con l’incubo che il covid ci attacchi - raccontano i piccoli di Serino -. Per favore Governatore De Luca garantisci subito dosi di vaccino per i nostri genitori. Ci rivolgiamo direttamente a te perchè le nostre famiglie siano al sicuro dal covid. Chi ci curerà e assisterà se i nostri genitori si ammalano? Solo se i nostri genitori verranno sottoposti a vaccino potremo avere una chance”. '
'In un momento storico come questo, dove l'unica opzione valida sembra attendere inermi che tutto torni alla normalità - spiega Sara Solimene - noi non possiamo aspettare e pur riconoscendo il grande sforzo che la Regione Campania sta facendo nell'attuare il piano vaccinale, abbiamo il dovere di evidenziare l'ingiusta e paradossale discrepanza nelle disposizioni in essere''. Sara chiede che la Regione ''segua l'esempio del Lazio e della Liguria e decida di dare la giusta priorità e urgenza ai soggetti estremamente vulnerabili tra cui i malati di fibrosi cistica e ai loro caregivers. Doveva essere prassi, normalità, qualcosa di scontato - proseguono - eppure non sempre le cose vanno come dovrebbero. E' tempo adesso di rimediare, di dare un lieto fine a questa storia e in fretta. Mio marito è costretto a dormire distante dai piccoli. Siamo famiglie provate da condizioni di vita già di per sè estreme. L’incubo dei virus è sempre stato la nostra quotidianità. Ma ora, con la pandemia da covid 19, sentiamo questo nemico troppo vicino e rischiamo proprio noi di contagiare i nostri bambini. Questo appena trascorso è stato un anno terribile. Non è possibile lasciare da soli i soggetti fragili è tanto difficile da capire?”.