«La situazione delle aziende di trasporto dell’Eav si sta complicando ogni giorno di più, il gruppo dirigente è sempre più incapace di dare risposte ai lavoratori ed alle centinaia di migliaia di utenti che ogni giorno si avventurano sui treni di Circumvesuviana, di Sepsa e di Metrocampania NordEst». Comincia così una nota del sindacato Orsa.
Ad aggiungere altra benzina sul fuoco della conflittualità si aggiunge anche il fatto la direzione aziendale non si è attivata in tempo utile per far sì che lo stipendio del mese di giugno fosse erogato nei tempi dovuti, «evidentemente il direttore generale era troppo impegnato a cercare di trovare nuovi ruoli e compiti ai funzionari a lei fedeli, per pensare che, senza lo stipendio, i lavoratori normali sarebbero precipitati nel baratro delle bollette non pagate, degli interessi di mora da pagare per prestiti e mutui che saranno onorati, ma con ritardo, o addirittura sarebbero rimasti letteralmente senza soldi».
Il sindacato Orsa contro questo atteggiamento arrogante e sprezzante della dirigenza aziendale, troppo lontano dai reali problemi dell’azienda e troppo attento a risolvere i propri e quelli di pochi eletti, proclama lo stato di agitazione di tutto il personale. «Dal giorno 1 luglio 2015 - è scritto nella nota della sigla - tutti i treni partiranno con 10 minuti di ritardo per protestare contro questa forma di violenza psicologica da parte della direzione aziendale che, con la propria incapacità ad amministrare un’azienda così complessa come è l’Eav, costringe e mortifica i lavoratori. Tutti i lavoratori sono invitati ad applicare il regolamento in modo restrittivo ed a non avere un atteggiamento collaborativo nei confronti di un’azienda così lontana da essi. Tutti i lavoratori sono invitati a non effettuare prestazioni straordinarie. Tutti coloro, funzionari o dirigenti aziendali, che dovessero cercare di far partire i treni senza che essi rispettino gli standard di sicurezza, saranno immediatamente denunciati all’autorità giudiziaria».
«Queste forme di lotta sono volutamente “blande” per sensibilizzare e non danneggiare l’opinione pubblica e le istituzioni sul grave problema del mancato pagamento degli stipendi, che il personale sta subendo per l’ennesima volta e per evitare che la protesta dei lavoratori fosse strumentalizzata dal gruppo dirigente, fin troppo bravo mascherare la propria incapacità dietro le giuste iniziative di lotta dei lavoratori. È inutile ricordare che questi dirigenti non sono stati capaci di assicurare nessuna delle promesse che hanno sbandierato nelle numerose passerelle con la stampa di questi ultimi tre anni. Se questa situazione di incertezza degli stipendi dovesse continuare ancora il sindacato valuterà la possibilità di inasprire ulteriormente le iniziative di lotta».