Covid. Due morti in poche ore al Moscati.16 morti in 17 giorni

Ancora un decesso ad Avellino

covid due morti in poche ore al moscati 16 morti in 17 giorni
Avellino.  

È deceduto ieri sera, al Covid Hospital dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati di Avellino, un 72enne di Pago del Vallo di Lauro (Av). L’uomo era arrivato al Pronto soccorso della Città ospedaliera il 20 ottobre scorso. Risultato positivo al nuovo Coronavirus, era stato ricoverato nell’area gialla (terapia subintensiva) della palazzina Covid. Ieri pomeriggio le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate. Trasferito in area rossa (terapia intensiva), è deceduto dopo poco. L’uomo era affetto da patologie pregresse.

Si tratta del sedicesimo decesso al Moscati. Una drammatica sequenza che ha visto crescere i numeri delle morti in pochi giorni, poco più di due settimane.

Sullo sfondo la carenza di infermieri, che rende difficile il lavoro di assistenza sanitaria negli ospedali presi d'assalto da casi conclamati o sospetti copvid. Mancano infermieri in tutta Italia per fronteggiare l'emergenza Covid-19, con situazioni drammatiche in Campania, dove mancano all'appello ben ben 10-12mila professionisti, seguita da Lombardia e Piemonte. La denuncia arriva dal presidente nazionale del sindacato degli infermieri 'Nursing Up', Antonio De Palma, che aggiunge: "A far scattare l'allarme, ben oltre la soglia di emergenza sono inoltre gli scenari interni, la disorganizzazione, il precariato, i nuovi turni massacranti, gli spostamenti 'tappabuchi' di colleghi da un reparto e da un ospedale all'altro, senza logica, penalizzando reparti no-Covid a irrimediabile rischio chiusura". De Palma presenta i dati del nuovo 'report', questa volta incentrato sui preoccupanti numeri della mancanza di infermieri nelle aree Covid della sanità pubblica. 'Allarme rosso' dunque in Campania "dove la carenza di infermieri oscilla tra le 10 e le 12mila unità. Numeri incredibili - commenta De Palma - che però non sorprendono pensando ai tagli messi in atto negli ultimi anni. Nella Regione - riferisce il presidente di Nursing Up - a fronte di circa 600 posti di terapia intensiva, il 70% è già occupato da pazienti. Che fine faranno i nuovi contagiati se si dovesse superare la fatidica soglia?. Qui non accade come in Lombardia, non si spostano gli infermieri come al 'Monopoli', ma si accorpano i reparti", denuncia. E porta ad esempio "Solofra, in provincia di Avellino, dove per far spazio a 37 pazienti Covid del Moscati della città capoluogo, sono stati chiusi ben cinque reparti fondamentali per la salute di un indotto di 100mila pazienti, alienando quasi totalmente il servizio sanitario di un ospedale come il Landolfi, dove restano aperti solo analisi di laboratorio e radiologia, e facendo inviperire i sindaci e i cittadini. Intanto gli infermieri contagiati sono già 25", riferisce. "Occorre un tampone completo per tutti gli operatori ogni 20 giorni e un test rapido giornaliero prima che ogni collega prenda servizio e contatto con i pazienti. Dobbiamo arrivare a mille morti al giorno affinché tutto questo avvenga?".