E’ caos all’ospedale “Landolfi” di Solofra. Il personale medico sanitario teme un altro caso del Frangipane di Ariano Irpino, dove è scoppiato un focolaio proprio all’interno di un reparto.
Nessuna misura di sicurezza attualmente è stata messa in atto nel presidio ospedaliero solofrano.
Molti reparti sono stati depotenziati per il trasferimento del personale presso il Moscati di Contrada Amoretta ad Avellino, in attesa della riconversione a presidio Covid.
In più, il personale sanitario lamenta il fatto di non avere spogliatoi adatti, nessun percorso assistenziale al momento è stato realizzato per gestire i pazienti Covid, eppure la data di partenza del Covid hospital potrebbe essere il 26 ottobre, ma niente al momento è stato fatto. La preoccupazione è altissima al Landolfi.
Oggi pomeriggio c’è stata una riunione tra sindaci, prefetto e azienda ospedaliera. Un confronto infuocato. I primi cittadini del comprensorio si oppongono fortemente contro la completa riconversione. «Per 35 posti letto Covid si compromette tutto il presidio, mentre quei posti letto potrebbero essere a disposizione al Moscati - ha dichiarato il sindaco di Solofra Michele Vignola- i numeri di adesso non sono quelli della prima ondata, ora ci chiamano in causa al prezzo di chiudere tutti i reparti, compreso il trasferimento del personale, dopo averci già privato del pronto soccorso che faceva 20mila accessi all’anno. Il nostro presidio serve un’ampia fetta di popolazione, compresa la Valle dell’irno».
Intanto nessuna decisione è stata presa al termine della riunione. Domani nuovo tavolo provinciale per l’emergenza Covid provinciale, dove si affronterà naturalmente anche il tema Landolfi.