Solofra finisce nell'atlante del rischio climatico. La mappatura raccoglie informazioni sugli impatti degli eventi climatici nelle aree urbane. Sono stati presi in esame episodi metereologici particolarmente intensi, dal 2010 ad oggi, per osservare dove e come i fenomeni si ripetono con maggiore frequenza, evidenziare gli impatti subiti dalle aree colpite, mettere in rapporto l'accellerazione degli eventi climatici avversi con la carenza di una politica di messa in sicurezza dei territori. Solofra è finita nell'elenco per l'evento alluvionale dello scorso primo settembre quando un fiume di fango e pietre invase via S. Lucia. Una zona fragile dove si erano registrati altri fenomeni analoghi. La notte del 21 gennaio del 1805 un disastrosa alluvione coinvolse i rioni di Caposolofra. Fu distrutta la chiesa di S. Lucia e quella di S. Antonio. Crollarono nove botteghe di conceria. Alluvione del 28 ottobre 1852. Le acque scesero dal monte Vellizzano e dal Garofano e provocarono distruzioni in diversi casali. Il ponte di San Nicola fu distrutto con danni alla strada che porta al casale Toro che fu solcata da profondi burroni. Il Casale S. Lucia ebbe la distruzione della strada, profondamente scavata dal torrente d’acqua che l’attraversò, dell’acquedotto che alimentava la fontana del casale. Smottamenti del 8 gennaio 2010. Allagamenti del 06 settembre 2011. Obiettivo della mappa, elaborata da Legambiente, è di capire dove e come i fenomeni si ripetono con maggiore frequenza e analizzare gli impatti provocati, in modo da evidenziare laddove possibile il rapporto tra accelerazione dei processi climatici e problematiche legate a fattori insediativi o infrastrutturali nel territorio italiano.
Giuseppe Aufiero