Da oggi è online il giornalino scolastico del Liceo Fermi di Vallata, la Gazzetta del Fermi. Non è il primo e non sarà l’ultimo giornalino di una scuola, ma per tante ragioni si tratta di un giornale unico, innanzitutto perché è nato nel momento storicamente meno favorevole: durante il lockdown.
Le aule vuote di questi mesi sono diventate una delle immagini più emblematiche di una società presa in ostaggio da un virus, e di sicuro mai come in questo memento è risultato chiaro a tutti quanto la scuola sia innanzitutto una comunità.
Avremmo potuto arrenderci o rimandare a tempi migliori, eppure abbiamo pensato che il momento meno favorevole fosse in realtà il più opportuno. Così, mentre le lezioni si trasformavano in podcast, le riunioni di redazione in appuntamenti su meet, le correzioni di bozze in scambi di mail, sono nate le cinque sezioni che compongono questa testata: cultura, società, istruzione, sport, intrattenimento.
È un giornale con una mission e una vision definiti. L’obiettivo è quello di stimolare il senso critico, la capacità di acquisire e interpretare informazioni, ma anche collaborare nel risolvere problemi. Nell’epoca della Rivoluzione digitale, l’esigenza di far sentire la propria voce rischia di essere facilmente anestetizzata dall’uso dei social, che consentono di potersi esprimere in modo immediato ed istantaneo. Tuttavia, crediamo che un surrogato non potrà mai sostituirsi ad un originale: permane una distanza tra il parlare da un palco e urlare da soli in un mercato.
Tutti gli articoli raccontano da prospettive diverse questi mesi di quarantena, in cui, mentre tutto era apparentemente fermo, tanto cambiava nelle nostre vite. Gli studenti sono così diventati messaggeri e sentinelle del loro territorio, rivendicando l’unicità della loro prospettiva di adolescenti che vivono la realtà della Baronia.
Come spiega nel suo editoriale la Caporedattrice Lucia Sallicandro: «questo giornale nasce come un’attività che permetta di rafforzare lo spirito dell’Istituto. Il valore che ci ha accompagnato in quest’esperienza è stata la ricerca dell’essenzialità nella parola scritta».
Non sappiamo se un domani qualcuno di questi piccoli giornalisti deciderà di rendere questa passione un lavoro, ma è molto probabile che tutti potranno essere lettori più attenti e consapevoli.