Atripalda, il parcheggio del Distretto tornerà a pagamento

Avviata la procedura espropriativa della convenzione firmata dalla famiglia Palma ed il Comune

Atripalda.  

L’Amministrazione comunale ha respinto tutte le osservazioni degli interessati e riprova a creare le condizioni per la realizzazione del parcheggio pubblico a pagamento nell’area antistante il Distretto sanitario di via Manfredi (nella foto). La giunta comunale, infatti, due anni dopo il primo tentativo, ha nuovamente disposto la dichiarazione di pubblica utilità dell’area bocciata dal TAR sul finire dello scorso anno e riapprovato il progetto presentato dai proprietari del suolo, indicando in un anno il termine per la conclusione delle procedure espropriative finalizzate a rimuovere ogni eventuale diritto di terzi.

I proprietari del suolo, ovvero la famiglia Palma, hanno intenzione di realizzare oltre 120 aree di sosta a pagamento, due terzi delle quali in un’area privata, senza vincoli ed in parte soggetta ad una servitù di parcheggio e passaggio carrabile a favore della Palma Costruzioni srl, proprietaria dell’immobile fittato all’Asl, e l’altro terzo dei parcheggi in un’area privata ma vincolata a parcheggio ad uso pubblico dal vigente Piano regolatore generale (evidentemente immaginato a servizio della scuola) ed in parte soggetta ad una servitù di parcheggio e passaggio carrabile a favore di Sellitto Francesco, titolare delle attività commerciali antistanti (Centro estetico “Capriccio di Venere” e Pic Bar). 

Poiché il Comune, evidentemente per ragioni di cassa, in 16 anni non ha mai proceduto all’esproprio del suolo vincolato per farne un parcheggio ad uso pubblico, la famiglia Palma si è proposta per dare attuazione al vincolo imposto dal Prg, realizzando e gestendo il parcheggio in tutta l’area di sua proprietà. 

La realizzazione del parcheggio, però, fu bloccata dal TAR di Salerno dopo che il titolare delle attività commerciali Centro estetico “Capriccio di Venere” e “Pic Bar” aveva impugnato sia la determinazione con cui il responsabile del settore Urbanistica, arch. Cocchi, “per sopraggiunte difficoltà organizzative dell’ufficio” prorogava i termini per l’emissione del decreto di esproprio, sia il decreto di esproprio dei diritti di servitù, chiedendo anche il risarcimento dei danni e la rimessa in pristino delle aree eventualmente occupate. 

Il progetto, approvato con due diverse delibere di giunta fra luglio ed agosto del 2013, prevede l’installazione di due sbarre automatizzate, una all’ingresso e una all’uscita dell’area, con un percorso carrabile pressoché circolare lungo circa 200 metri. Oltre 120 le aree di sosta a pagamento previste, con la stessa tariffa oraria di 50 centesimi applicata nelle altre zone della città.

Gianluca Roccasecca