Atripalda, i quattro dipendenti indagati rischiano il posto

Dai tribunali non arriva alcuna decisione e la commissione disciplinare ha riaperto il fascicolo

Atripalda.  

L’Ufficio procedimenti disciplinari del Comune di Atripalda ha riaperto il fascicolo dei quattro dipendenti indagati per truffa aggravata e sta valutando l’ipotesi del licenziamento in tronco: è questa la clamorosa ed inattesa indiscrezione che filtra da palazzo di città.

La commissione, infatti, formata dai capisettore Aquino (presidente), Reppucci e De Giuseppe si è riunita più volte nei giorni scorsi per verificare, insieme all’avvocato Ettore Freda, il consulente legale nominato dal sindaco, con l’ausilio della consulente del lavoro Gabriella Spagnuolo, se vi siano i presupposti per non far più rimettere piede in Comune i quattro dipendenti indagati.

Un’improvvisa accelerazione dopo che la commissione aveva deciso, due mesi fa, dopo che il legale di tre di loro, l’avvocato Chieffo, aveva più volte sollevato eccezioni di carattere procedurale, di sospendere il procedimento disciplinare in attesa della decisione della giustizia ordinaria o quantomeno del giudice del lavoro a cui tre dei quattro impiegati si sono rivolti per chiedere il reintegro al lavoro. Decisioni che, né in un caso, né nell’altro, sono ancora arrivate e che, per certi aspetti, hanno costretto la commissione comunale a riaprire il fascicolo per pronunciarsi entro il termine dei quattro mesi previsto dalle norme in materia altrimenti i dipendenti avrebbero potuto ottenere facilmente il reintegro.

A quanto pare, infine, la commissione starebbe valutando l’adozione di un provvedimento uguale per tutti, cioè senza distinguere le singole posizioni ed il grado di responsabilità.

I quattro dipendenti furono denunciati nel febbraio scorso dopo la scoperta che le loro buste paga erano gonfiate da falsi rimborsi chilometrici per un importo mensile che oscillava fra i 300 ed i 700 euro.

Gianluca Roccasecca