Il Gal Partenio si unisce al Gruppo Locale Irpinia

Chieffo e Beatrice: "Unirsi significa avere a cuore i territori"

Petracca: "Programmazione dal basso per evitare gli errori ereditati dal passato"

Fontanarosa.  

Il Gal Irpinia continua lungo il percorso che porta all’individuazione del distretto rurale ed incontra il Gal Partenio che ha deciso di sposare questa linea, di condividerla e di perseguirla.

Allo stato l’ipotesi di distretto rurale su cui si lavora riunisce quattro ambiti territoriali: Terminio Cervialto, Ufita, Alta Irpinia e adesso anche il Partenio, oltre la metà del territorio provinciale. L’ufficializzazione di questo incontro tra territori è stata data nel corso del secondo workshop "Il distretto rurale nel territorio delle acque - I paesaggi dell'Irpinia" promosso dal Gal Irpinia che si è tenuto presso l’aula consiliare di Fontanarosa. Questa volta lo scenario di riferimento è stato quello del benessere e della qualità della vita.

Tanti gli spunti emersi nel corso della discussione moderata da Nicola Giordano, coordinatore del Gal Irpinia.  «La nostra è un’amministrazione tutto sommato giovane – ha dichiarato Giuseppe Pescatore, sindaco di Fontanarosa - abbiamo avuto modo di conoscere bene il Gal Irpinia che è diventato un nostro punto di riferimento e credo che lo sia per tutti i Comuni che ne fanno parte. Abbiamo trovato una disponibilità dello staff tecnico che ci ha consentito di conoscere tutte le opportunità contenute nel Psr e ci ha accompagnati nelle procedure. Le attività fatte insieme a loro distanza di alcuni anni hanno avuto risultati lusinghieri. Ora c’è questa opportunità rappresentata dal distretto rurale che vuole creare un sistema economico con una sua identità storica e culturale. Potrebbe essere questa la chiave di volta per il territorio perché la coesione territoriale è fondamentale per ottenere finanziamenti. Dobbiamo insistere sulla politica della progettualità. Se non ci sono idee e quindi progetti non possono esserci nemmeno finanziamenti».

In collegamento Skype l’eurodeputato Andrea Cozzolino. Tematiche e questioni comunitarie, come ovvio, nel suo intervento: «Siamo finalmente entrati nella fase operativa della nuova Commissione Europea – ha detto - Nei prossimi mesi, infatti, saremo impegnati con i regolamenti, in particolare quello del Fesr, e con il bilancio comunitario. Nell’ambito del confronto che pure c’è stato sull’utilizzo che l’Italia fa delle risorse europee, sempre più vissute come sostitutive, suppletive, in assenza di quelle ordinarie, nei mesi scorsi, mi sono battuto perché si potesse prevedere che nuovi soggetti, in particolare i territori a dimensione più contenuta, potessero essere gestori delle risorse. Abbiamo introdotto il principio di una gestione pluri-fondo per cui i programmi possano interagire ed integrarsi. Abbiamo previsto che i parchi possano essere protagonisti della gestione delle risorse ed abbiamo inserito il principio per cui i distretti possano essere soggetti promotori e gestori di un segmento delle risorse europee. E’ una novità davvero rilevante ed è uno sforzo enorme quello che state mettendo in campo come Gal e come territori. Vi state concentrando sul tema dell’acqua che è in perfetta linea con uno dei macro-obiettivi che abbiamo individuato, quello dei mutamenti climatici. Nello scegliere l’acqua cogliete, perciò, un punto centrale della prossima programmazione».

Il ruolo dei Gal e la sfida secondo Vanni Chieffo, presidente del Gruppo di Azione Locale Irpinia: «Stiamo portando avanti un’idea – ha dichiarato - quella del distretto rurale, con tutti gli attori, tutte le associazioni e tutte le istituzioni del territorio. Con questa programmazione siamo stati il paracadute della Regione Campania con la riproposizione degli stessi bandi del Psr. Allora, abbiamo iniziato ad immaginare qualcosa di innovativo e che potesse mettere insieme il lavoro degli ultimi venti anni e prevedesse un aiuto concreto agli imprenditori della ruralità. Abbiamo immaginato così il distretto rurale. Negli ultimi mesi sono state prodotte le norme attuative da parte della Regione Campania, grazie al contributo fattivo del presidente Maurizio Petracca. Stiamo trovando un riscontro molto positivo. A tal proposito ringrazio il collega Luca Beatrice, presidente del Gal Partenio, per aver deciso di avviare una collaborazione con noi. Questo distretto potrà così rappresentare più di metà provincia. E’ un lavoro che ci proietta verso il futuro e che sarà di grande aiuto per la crescita dell’Irpinia».

Presente in sala, il presidente del Gal Partenio, Luca Beatrice, ha illustrato le ragioni di questa adesione: «Il distretto rurale – ha detto - è la strada giusta per il nostro territorio e per il tessuto produttivo. Non è un caso la presenza della associazioni di categoria e datoriali.  E’ senza dubbio una grande prospettiva. Sul Contratto di Fiume come Gal Partenio abbiamo fatto un lavoro importante. Questo tema che abbiamo approfondito noi si lega molto all’idea del territorio delle acque che è la linea guida di questa ipotesi di distretto rurale. L’idea del Gal Partenio di partecipare a questo distretto rurale può rappresentare una innovazione anche nel mondo di fare politica negli ultimi anni perché spesso certe vicende hanno assunto i tratti di un teatrino che non ha niente a che fare con gli interessi dei territori. Mettersi insieme significa mettersi in linea con le disposizioni europee significa fare innovazione e fare politica in maniera diversa. Dobbiamo dimostrare di saper interpretare le esigenze del territorio. Sono certo che saremo in grado di farlo e renderemo il distretto uno strumento molto più forte e competitivo proprio grazie a questa decisione di metterci insieme».

Soddisfatte le organizzazioni di categoria: «Il distretto rurale – sostiene Francesco Acampora, presidente di Coldiretti Avellino - deve avere la capacità di tracciare una traiettoria di sviluppo perché solo così il tessuto produttivo può crescere e si possono contrastare fenomeni preoccupanti come quello dello spopolamento. Sono certo che il numero di imprese che aderiranno sarà elevatissimo, ben oltre la soglia minima prevista. Attraverso una strategia condivisa riusciremo finalmente ad invertire la tendenza e proveremo a far crescere il sistema Irpinia».

Gli fa eco Mario Grasso, direttore di Cia Campania: «In questa fase storica - ha dichiarato - dobbiamo essere pronti a valorizzare le nostre risorse. In questo senso le acque sono centrali nella programmazione futura. Sulle acque bisogna fortemente investire. Questo è un territorio maturo che sa ragionare insieme e pensare in maniera corale. L’onorevole Petracca va ringraziato perché ha voluto fortemente che si completasse la produzione normativa relativa a questo strumento, confermandosi persona di grande concretezza».

«Per la prima volta in Campania – ha dichiarato Alfonso Di Massa, presidente Confcooperative - Fedagri - Pesca Campania - assistiamo ad un fenomeno di questa portata, quello di territori che riescono a dialogare e a mettersi insieme. L’importante è fare sistema per dare una prospettiva a chi è giovane e non vuole lasciare questo territorio. Solitamente siamo abituati alle divisioni e qui accade proprio il contrario. In generale, il comparto agricolo sta andando bene e sento di ringraziare il presidente Petracca per il lavoro, direi silenzioso, che è stato fatto in questi anni, un lavoro straordinario grazie al quale abbiamo risolto problemi e superato difficoltà. Ora, nella nuova programmazione vanno tenuti in considerazione quelli che sono gli interessi dei settori e dei territori in maniera da non ripetere più alcuni errori commessi nel passato».

La parola alla Regione Campania: «Dare operatività alla legge regionale che istituisce i distretti non è stato facile – lo ha detto Ferdinando Gandolfi, funzionario della Direzione Generale Politiche Agricole della Regione Campania – questo strumento sarà efficace se saremo capaci di recepire la nuova definizione di distretto del cibo. In questo periodo abbiamo preparato la revisione delle legge regionale che recepisce tutte le declinazioni dei distretti del cibo. Sarebbe auspicabile che si procedesse celermente con l’esame di questo progetto di legge regionale che integra il vecchio testo. Con una legge aggiornata questo strumento potrà mettersi in luce in tutte le sue potenzialità. Quello che registriamo è un grande entusiasmo e grandi aspettative rispetto a questo strumento. L’auspicio è che si riesca a vincere questa scommessa.

A concludere c’ha pensato Maurizio Petracca, presidente della Commisione Agricoltura della Regione Campania: «L’adeguamento della legge – ha detto -  poteva essere fatto diversamente nel regolamento attuativo. Lo sostengo da tempo. Ci sono aspetti che dovevano essere approfonditi meglio. Intanto, siamo già nella fase di scrittura della nuova programmazione, una programmazione che dovrà partire dal basso. Tutto questo ci impedirà di commettere gli errori che abbiamo ereditato nella precedente programmazione. Ciò che è ormai chiaro è che certi territori, le aree interne, l’Irpinia, confidano molto sullo sviluppo legato alla ruralità. I numeri del Psr ce lo dicono, il fenomeno dell’overbooking ce lo conferma».

«Ora abbiamo modo di evitare gli errori del passato – ha concluso Petracca - Ad esempio, nella prossima programmazione ci dovranno essere massimo dieci misure rispetto alle quasi cento che ci sono attualmente e una di queste deve essere dedicata ai Gal che devono essere un pezzo importante del nuovo Psr. Per farlo dobbiamo assumerci tutti la responsabilità di avere capacità progettuali. In questi ultimi quattro anni abbiamo risolto tante questioni perché c’era la capacità di progettazione da parte degli attori locali. La programmazione resta una priorità e la capacità di progettazione ne è una diretta conseguenza. Solo così si può determinare sviluppo.  A voi che adesso procedete nell’iter per il distretto rurale dico di andare avanti per la vostra strada. Sono fiero di aver tutelato questi ambiti, rispetto a certi attacchi di chi oggi è scomparso, che continuano a mostrare capacità di aggregazione e senso di responsabilità avendo a rifermento esclusivamente l’interesse dei territori e delle comunità».