Nonna Donata: "Io sfrattata e umiliata dalle istituzioni"

La storia incredibile di una donna malata e disabile a Scampitella in Irpinia

Una storia tristissima sotto ogni aspetto e che sicuramente avrà i suoi risvolti giudiziari essendoci una indagine in corso da parte dei carabinieri...

Scampitella.  

E’ una pessima abitudine delle istituzioni, quella di sfrattare, in malo modo, soggetti deboli, anziani e malati. In Italia non si contano azioni del genere, dove raramente a vincere è la ragionevolezza, la mediazione e soprattutto il rispetto umano. Ne abbiamo visti di esempi in Italia e anche in provincia di Avellino.

Un episodio recente vede protagonista anche l’Irpinia e precisamente la Baronia dove una donna anziana, malata ed invalida ha subito uno sfratto, stile pugnalata. E’ accaduto a Scampitella.  La protagonista di questa triste storia si chiama Donata Del Gaudio. E’ sua nipote che porta il suo stesso nome ad aiutarci a ricostruire cosa è accaduto in quell’abitazione situata in Piazza Libertà.

Si tratta in pratica di una casetta asismica, di quelle fatte costruire da Mussolini dopo il terremoto del Vulture, in possesso alla famiglia in questione dal 1930.

Immobile che è stato poi fittato al marito della donna nel 1960 con regolare contratto, rinnovato tacitamente ogni nove anni. Da allora la coppia ha pagato regolarmente ogni tassa.

Il Comune di Scampitella, grazie alla legge 219 attraverso circa 2 milioni di euro destinati alla ricostruzione delle case antisismiche, avrebbe dovuto riqualificare l’area, ma nonostante il succedersi delle amministrazioni, tra accordi non trovati e un apparente disinteresse dei tecnici alle esigenze dei proprietari si arrivati al 2019. Oggi solo grazie all’iniziativa dei privati sono iniziati i lavori di ricostruzione.

Le case da demolire sono in tutto una quarantina e tra queste private ce ne sono circa una decina comunali, tra cui quella in possesso all’anziana donna.

“Abbiamo ricevuto due ordinanze di sgombero nelle quali il sindaco indicava mia nonna come occupante abusiva – ci dice la nipote Donata - a queste abbiamo risposto (protocollando ogni atto), chiedendo che venisse annullata la qualifica di occupante abusiva e che il sindaco, considerando le precarie condizioni di salute e l’assenza di qualunque altro bene di proprietà, si impegnasse a trovare un’altra soluzione abitativa. Noi ovviamente avremmo sgomberato l’immobile immediatamente.

Per tutta risposta il nove aprile scorso, si sono presentati tecnici, sindaco e vigile con palanchino per attuare uno sgombero coattivo contro ogni norma prevista. Hanno desistito dall’azione solo grazie ai carabinieri.”

Ma non è finita qui, il peggio deve ancora arrivare.

“Il mattino successivo portiamo mia nonna in ospedale e la sera stessa troviamo il cancello del cantiere chiuso impedendole di entrare a casa sua. Dopo una convalescenza di un mese ci presentiamo davanti al cancello ma è ancora chiuso con lucchetto, a quel punto chiamiamo i carabinieri e presentiamo una querela. La casa era comunque chiusa a chiave, ma una settimana fa hanno sfondato la porta violando l’intimità, la memoria e l’affetto profondo per un luogo tanto caro. Adesso vogliono procedere alla demolizione con ancora tutte le sue cose all’interno, nel frattempo mia nonna è stata buttata in strada nonostante tutti i diritti a restare.”

Il sindaco Antonio Consalvo ha già fatto sapere che la donna  da anni risiedeva in un altro alloggio e che quello in questione è soltanto un deposito e negli ultimi 15 anni non avrebbe pagato alcun fitto di locazione. Ha invitato inoltre l'anziana a verificare i suoi requisito e a partecipare eventualmente al prossimo bando. 

Una storia in ogni caso tristissima sotto ogni aspetto e che sicuramente avrà i suoi risvolti giudiziari essendoci una indagine in corso da parte dei carabinieri.

Piange e manifesta profonda delusione nonna Donata: "Io sfrattata e umiliata dalle istituzioni, a 77 anni."

Ciò che fa più male è come è stata gestita questa storia. Lo sfratto che si è trasformato in vandalismo, fino a smembrare attraverso quella porta sfondata, il cuore e gli affetti di una povera donna malata e indifesa, senza un briciolo di umanità. Si è forse ancora in tempo per chiedere scusa a nonna Donata e restituirle, prima che le ruspe demoliranno tutto, gli affetti e le cose presenti in quella casetta in cui palpita ancora la sua vita.