Altavilla, il codice imei ha consentito di smantellare la piazza di spaccio

Il narcotrafficante dettava modi e tempi di consegna, ma anche i termini da utilizzare

Altavilla Irpina.  

di Paola Iandolo 

Il narcotrafficante di Altavilla Irpina  A.M. era ossessionato dalle intercettazioni, ma grazie alla perquisizione effettuata nella cassetta di sicurezza del carcere di Bellizzi mentre era a colloquio con la moglie T.P. gli agenti hanno individuato il codice imei del cellulare in uso alla donna. Da lì nonostante i cambi continui di schede sim intestate perfino agli extracomunitari sono riusciti ad indiduare e smantellare la fiorente attività con l'emissione di cinque misure cautelari in carcere firmate dal gip del tribunale di Napoli. L'organizzazione gestita da A.M. anche mentre era detenuto in una cella del carcere di Bellizzi ha una struttura - ad avviso del gip - rudimentale che però riesce ad assicurare il perseguimento del disegno criminoso. Un ruolo importante nell'organizzazione dedita allo spaccio ha avuto anche un minorenne, la cui posizione è al vaglio del tribunale dei Minorenni di Napoli.

Inoltre i cinque raggiunti dalla misura cautelare utilizzavano un linguaggio criptico. Un chilo di cocaina veniva indicato con il termine "macchina"ed il denaro costituente il corrispettivo dello stupefacente era appellato con il termine "documenti" o "pesci". La cocaina era indicata con il termine "Bianco" la marijana con il termine "verde" o "l'erbificio". Sempre stando alle indicazioni fornite da A.M. gli indagati dovevano aggiungere alle parole il termine "ofici". Circostanza che ha ulteriormente insospettito gli inquireinti.

Ora i cinque finiti in carcere dovranno comparire davanti al gip del tribunale di Napoli per chiarire la loro posizione.