Irpiniambiente comunica che è stato inoltrato un ulteriore invito all’amministrazione comunale di Pratola Serra, al fine di scongiurare la riduzione dei servizi, disposizione già paventata e determinata dal reiterato mancato pagamento dei canoni di servizio alla società, da parte dell’amministrazione.
La scelta di Irpiniambiente di concedere e chiedere all’amministrazione un ulteriore incontro al fine di definire il piano di rientro del debito maturato nel corso degli anni, nasce dalla responsabilità della società e dalla sensibilità volta a non penalizzare e a non recare disagio ai cittadini del Comune di Pratola Serra che comunque, nel corso degli anni hanno regolarmente onorato il pagamento della tassa per il servizio di raccolta dei rifiuti e sui quali finirebbe per gravare l’inosservanza contrattuale da parte dell’amministrazione.
L’incontro è stato fissato per mercoledì 17 luglio 2019, alle ore 15:00, presso la sede di Irpiniambiente.
Della natura e dell’oggetto dell’incontro è stato opportunamente informato il Prefetto di Avellino, già investito della vertenza, nonché le rappresentanze sindacali dell’azienda, le quali nella giornata di ieri hanno partecipato alla riunione indetta da Irpiniambiente, per illustrare i termini della vicenda e che sono invitate a prendere parte anche alla riunione del 17 luglio.
“Prima di adottare drastiche disposizioni che determinerebbero evidente disagio per i cittadini (contrazione delle raccolte, ad esclusione dei servizi non differibili) – spiega l’amministratore unico di Irpiniambiente, Nicola Boccalone – nello spirito di disponibilità e collaborazione che ha sempre contraddistinto l’operato di questa società, sia con il territorio che con gli amministratori locali e le istituzioni che rappresentano, tenteremo di ricomporre la vertenza apertasi con l’amministrazione comunale di Pratola Serra, nei termini ed alle condizioni che hanno regolato analoghi contenziosi con altri comuni irpini, rifuggendo, come sempre posizioni strumentali e contrapposizioni contingentied auspicando che analogo spirito collaborativo possa essere riscontrato anche con gli interlocutori del caso, in nome della coerenza e della concretezza”.