Il Giudice per le Indagini Preliminari, Paolo Cassano, visti gli atti del procedimento penale nei confronti di Antonio Guarciariello e di Gerardo Galdo (difesi dall’avvocato Benedetto Vittorio De Maio) esaminata la richiesta del Pubblico Ministero di archiviazione del procedimento, sentite la parti in camera di consiglio, il 31 maggio scorso ha ordinato l’archiviazione del procedimento.
Procedimento nato perché l’ex sindaco di Pratola Serra, Aufiero Antonio, raccolti una serie procedimenti penali che l’hanno visto indagato e NON, ha querelato i consiglieri di opposizione, Guarciariello e Galdo, per una fantomatica attività persecutoria messa in atto nei suoi confronti. Ricordiamo che, in questi anni, oltre ai consiglieri di opposizione, anche altri cittadini si sono visti arrivare notifiche giudiziarie dovute alle querele sporte dell’ex sindaco, fortunatamente tutte concluse con assoluzioni ed archiviazioni. Quasi fosse il Re di Pratola Serra, si autoproclama unico attore dell’operato amministrativo e unico obiettivo degli esposti presentati.
Ma il Pubblico Ministero, Teresa Venezia, ben ha chiarito che molti dei procedimenti lamentati, oltre a non essere stati generati dai consiglieri di minoranza, neanche erano rivolti alla figura del sindaco, statuendo, giustamente, che tutto era stato svolto nel legittimo esercizio di un diritto connesso al ruolo politico rivestito dal “consigliere di opposizione”.
Per tali motivazioni e altre che per brevità neanche riportiamo, la Dott.ssa Teresa Venezia, ha richiesto l’archiviazione del procedimento.
Non soddisfatto della decisione, l’ex sindaco Antonio Aufiero, si è opposto alla richiesta avanzata da Venezia ipotizzando atti di calunnia e di persecuzione che avevano creato un forte danno alla propria salute e alla sua immagine, destabilizzandone la serenità e l’equilibrio psicologico. Tale disturbo è stato certificato da un professionista che ormai da anni collabora con l’amministrazione di Pratola Serra e con lo staff del sindaco.
È difficile immaginare come tale destabilizzazione psicologica si possa conciliare con la sfavillante e sorridente azione politica, fatta tra la gente e per la gente ad ogni campagna elettorale, sia essa regionale, nazionale o europea. Oppure con i soliloqui nei consigli comunali ove ancora oggi conserva l’esclusiva in veste di presidente del consiglio.
E pensare che chiamava a testimone chi, insieme a Lui, oggi deve rispondere davanti ai giudici di ipotesi di reato gravissimi, consumati proprio nel ruolo politico amministrativo rivestito, scaturiti proprio dell’azione della minoranza definita persecutoria . Ma di questo non leggiamo nulla nella lunga opposizione all’archiviazione... probabilmente ad essere stata destabilizzata è stata anche la memoria.
Leggiamo pagine intere che richiamano archiviazioni dei passati bilanci economici dell’Ente, auto immolandosi anche in questo caso, unico obiettivo degli esposti. Ma senza entrare nella tecnicità della questione sottolineata anche dal Pubblico Ministero, ci chiediamo allora se il disastroso stato in cui versa l’Ente Comunale sia soltanto frutto della nuova compagine amministrativa o sia frutto di una gestione passata che forse richiedeva una più attenta analisi.
Oggi vantiamo, infatti, oltre un milione di euro di disavanzo certificato e accertato che neanche viene dichiarato. Ma a quanto pare anche per i bilanci attuali pare che l’ex primo cittadino si auto proclami unico attore, ponendosi in consiglio quale unico interlocutore nel silenzio religioso della maggioranza, ma soprattutto per il fatto che il responsabile Finanziario, l’assessore Angelo Capone, anziché rispondere a una semplicissima domanda riguardante le finanze dell’Ente, durante l’approvazione del rendiconto 2018, gli cede la parola in quanto “più aggiornato”.
Non sappiamo se definirle comiche contabili o in altro modo, ma una cosa è certa: se qualcuno pensava di imbavagliare l’opposizione se ne faccia una ragione: il gruppo consiliare “Siamo Pratola Serra” ringraziando per l’operato svolto gli allora consiglieri di opposizione Guarciariello e Galdo, continuerà l’azione di denuncia ogni qualvolta si riterrà necessaria per fare chiarezza sull’operato amministrativo.
Il Giudice per le Indagini Preliminari, ribadisce infatti la legittimità di sottoporre a giudizio l’attività amministrativa sulla gestione della cosa pubblica, ricordando che il primo cittadino è in grado di far fronte al peso dell’incarico ricoperto e alle possibili contestazioni. Se non si è all’altezza di tale ruolo, ci si occupi della gestione della propria casa e non della cosa pubblica se ancora si riesce a carpirne la differenza.