“L’ago della bilancia sono io ma non ho ancora deciso se votare a favore, contro o far sentire nuovamente la mia assenza in consiglio”. Così Pietro Cetrulo, consigliere della maggioranza di Pasquale Farina, pronto a rivendicare un ruolo di primo piano per la sopravvivenza o meno della compagine di governo cittadina.
Sabato 23 maggio, il consiglio comunale è stato convocato dal sindaco per la votazione del bilancio di previsione, che si prepara in realtà a sostenere une verifica politica dell’esecutivo e la tenuta della maggioranza, avvolta in una fitta bufera di dissapori e prevaricazioni.
In queste ore che precedono l’assise, Cetrulo ha catturato l’attenzione non solo dei circoli e movimenti esterni all’amministrazione, quanto di esponenti politici provinciali, interessando anche qualche candidato alle regionali, pronto ad intercedere in favore del governo Farina e sanare la crisi amministrativa in atto.
Ma il consigliere di maggioranza resiste. Resta fermo sulle sue posizioni e tiene tutti con il fiato sospeso: “Scioglierò le riserve a breve con un manifesto pubblico” ha sentenziato. All’indomani dell’insediamento Cetrulo aveva ottenuto la delega alla Pavoncelli bis, ma nel settembre 2014 ha deciso di rinunciarvi e cederla nuovamente al sindaco, dopo avere abbandonato la compagine del Cuore e costituire gruppo indipendente in maggioranza.
Ancora una volta all’origine di tutto, le deleghe rimesse dall’ex assessore Salvatore Conforti, ma contrariamente a quest’ultimo, Cetrulo ha atteso la convocazione del consiglio sul bilancio preventivo per scoprire le sue carte e il suo riserbo. “La responsabilità di quanto è accaduto è del vice sindaco e dell’assessore Malanga, perché non hanno voluto rinunciare a due deleghe che il sindaco aveva assegnato a me, rispettivamente la polizia municipale e le strade rurali” spiega il consigliere. “La delega alla Pavoncelli bis era informale ma ci ho rinunciato e il sindaco l’ha tenuta per sé; anche se c’è stato il tentativo di riconfermarla in occasione delle proteste per la costruzione del pozzo a Saure”.
Rispetto alla vicenda che si è consumata nelle settimane precedenti sui lavori della Pavoncelli bis e la costruzione del capannone di copertura del pozzo, Cetrulo affonda il coltello senza pietà: “Non capisco la protesta, né le posizioni dei dissidenti. Le cantine e tutta la zona di Saure hanno atteso un programma di riqualificazione per anni, ma nessuno si è mai preoccupato. Il problema non è il blocco di vetro o di cemento che sorgerà sulla zona, quanto la mancanza di prospettiva che si avuta negli ultimi 30 anni. Il capannone si farà perché il Commissario Sabatelli ha tutte le carte in regola, anche se si pronuncia l’ex presidente del Parco dei Monti Picentini”.
Per la prima volta dopo mesi di religioso silenzio, il consigliere dice la sua, anche sulle polemiche innescate dagli stessi componenti della maggioranza. “Io ho un altro stile di fare politica e non faccio proclami: i cittadini sono in grado di capire. Io non ho mai chiesto l’azzeramento delle deleghe, ma solo un riequilibrio. In ogni caso non serve votare a favore di un provvedimento (nel caso specifico dell’assegnazione delle deleghe) e poi dimettersi da assessore. Bastava votare contro”.
Altro nodo da sciogliere in queste ore, il ruolo del vice sindaco Donato Cifrodelli, espressione del circolo Dem, legato al documento licenziato dall’assemblea del partito supporter del governo Farina. Stando al documento sottoscritto, il numero due dovrebbe votare il bilancio e proclamare le sue dimissioni dalla giunta. Ma allora perché non ha ceduto le deleghe richieste da Cetrulo se ha concordato le dimissioni con il partito di riferimento?
Elisa Forte