Circa sessanta determine relative allo scorso anno sono state pubblicate solo nei giorni scorsi all’Albo pretorio online del Comune di Atripalda: a sollevare l’imbarazzante situazione in Consiglio comunale questa mattina è stato il consigliere comunale Massimiliano Del Mauro. I provvedimenti, assunti perlopiù dall’Ufficio tecnico, sono stati resi noti, in alcuni casi, a distanza di oltre un anno dalla loro assunzione, molti dei quali autorizzavano impegni o liquidazioni di spesa.
«Spero non sia sfuggita - ha esordito il consigliere forzista - la copiosa pubblicazione di determine avvenuta negli ultimi giorni, alcune delle quali risalgono addirittura al periodo aprile, maggio e giugno dello scorso anno. E spero anche che sia solo una sgraziata coincidenza il fatto che molte di queste determine si riferiscono ad un paio di imprese di fiducia. E’ in ogni caso una brutta vicenda che manifesta gravissime violazioni, su cui bisognerebbe fare piena luce perché la tempistica è quantomeno sospetta. Senza contare - ha concluso il consigliere - che se gli atti vengono sottratti alla pubblicazione noi consiglieri non siamo messi in condizione di svolgere il nostro ruolo di ispezione e controllo».
A dare ai fatti denunciati da Del Mauro una lettura di segno diametralmente opposto è stato il sindaco Paolo Spagnuolo: «Parlerei, finalmente, di trasparenza - ha replicato il primo cittadino - perché è stato azzerato un ritardo cronico più volte segnalato in passato, anche dalle opposizioni. I ritmi di lavoro dell’Ufficio tecnico sono tali che, anche a causa di un sottodimensionamento del settore, lo straordinario prevale sull’ordinario, nel senso che si affrontano principalmente le questioni che riguardano i cittadini. Ora si riparte avendo sanato una situazione evidentemente viziata che speriamo non si verifichi più anche grazie ad un aumento della pianta organica».
Il consigliere socialista Ulderico Pacia si è chiesto, invece, se le determine di pagamento non sono state finora pubblicate come è stato possibile liquidare gli importi? Il sindaco ha ribattuto che i pagamenti sono stati effettuati perché i lavori sono stati eseguiti e che se qualcuno vuole impugnare gli atti presso il Tar ha 60 giorni di tempo dalla data della pubblicazione.
Gianluca Roccasecca