Fontanarosa, il Carro si spezza. "Non è un buon augurio"

Dolore e lacrime in paese per l'evento

L’obelisco ha subito danni ingenti in più punti, forse irrimediabili....

Fontanarosa.  

 

di Siep

Un evento che scatena la paura di chi, conoscendo la tradizione, sa che se il carro si rompe, l’annata non sarà fortunata. La caduta del carro di Fontanarosa è stata vissuta con grande pathos dalla comunità ufitana, che ricorda come in casi analoghi in passato, crolli e cadute dell’obelisco di legno sia coinciso con tristi eventi della storia di Irpinia. E a voler trovare analogie oggi in paese non si parlava d’altro. Solo poche ore dopo anche in Irpinia, come in tutta la regione è stata sentita forte la scossa di terremoto che i sismologi hanno localizzato in Molise, la scorsa notte.

Ferragosto diverso e triste nel paesino. Le immagini del carro che improvvisamente crolla letteralmente spezzandosi in più punti su una casa, saranno difficilmente dimenticati. 

Nei video, realizzati e raccolti in un puntuale servizio tv dal giornalista Gianni Vigoroso, si vede una sosta improvvisa e inconsueta, i buoi fuori controllo, un fuggi fuggi generale, in via Primo Maggio e l’accasciarsi progressivo della grossa struttura così cara alla fede e folclore delle genti semplici e vere della Valle del Calore. 

Urla di disperazione, lacrime, una ragazza è caduta ed è stata trasportata in ospedale. La madonnina in cima all'obelisco è piombata  su un tetto ma è stata recuperata e consegnata intatta al parroco del paese. 

L’obelisco ha subito danni ingenti in più punti, forse irrimediabili. Sul posto carabinieri, volontari e Vigili del Fuoco. Da Avellino è giunta un autogru per le operazioni di rimozione, condotte con estrema cautela e conclusesi a tarda notte. L'ultima volta che il carro precipitò fu agli inizi del 1900 e qualche anno fa a causa della pioggia fu trainato anzichè il 14, la mattina del giorno dell'Assunta. Stessa sorte toccò a Mirabella Eclano nel 1881 e del 1961 in quest’ultimo caso l’anno prima del terremoto dell’Ipinia.