Morti, lutti e distruzione. Eppure dalla macerie del 23 novembre del 1980 nasceva, forte, la speranza di poter dare uno sviluppo ad un terra, da sempre martoriata.
Nasceva la speranza di poter vedere tornare tutti coloro che dall'Irpinia erano andati via con il sogno di poter dare un futuro diverso ai propri figli. 37 anni dopo, quel sogno è sfumato, le speranze non si sono realizzate ed i giovani tornano a partire. Non sono più semianalfabeti, ma sono laureati e formati, eppure sono costretti ancora ad andare per il mondo.
Della diaspora che affligge da sempre la gente del Sud del mondo, dello spopolamento dei paesi delle zone interne della Campania si parlerà domani, giovedì 23 novembre, 37esimo anniversario del terremoto dell'Irpinia, nell'aula consiliare Antonio Sacco del comune di Cervinara. Pro loco in campo.
Lo faranno due giornalisti di razza de Il Mattino, Aldo Balestra ed Antonio Sacco. Il loro dialogo fa parte degli eventi della decima edizione di Cervinarte, memorial Nicodemo De Vito, che ha come tema Nostos. Ed, in fondo, quello di Balestra e Sacco è un ritorno vero e proprio. Aldo Balestra ha rapporti forti e duraturi con Cervinara. Da cronista, è stato il primo a raggiungere il centro caudino nella malanotte dell'alluvione del dicembre del 1999. Antonio Sacco, invece, è proprio di Cervinara, dove cerca di tornare appena può. Quest'ultimo è un omonimo del ragazzo di appena sedici anni che fu la più giovane vittima della tragedia di Marcinelle in Belgio nel 1956. Uno dei tanti ragazzi di Cervinara, partito e mai più tornato. Proprio per questi motivi il convegno, moderato dal curatore della rassegna, il giornalista Peppino Vaccariello, ha come tema Le eterne partenze ed i pochi ritorni.
Un appuntamento per approfondire una tematica scottante e drammatica che coinvolge ancora tanti, troppi ragazzi delle nostre terre. L'appuntamento è per giovedì 23 novembre,alle ore 18,00 nell'aula consiliare Antonio Sacco.
Redazione Av