Addio ad Amar Cheriet il pittore dal cuore buono

Aveva esposto i suoi quadri al Moma di New York e in diverse gallerie del mondo

L’intera comunità a partire dal sindaco Angelo Cobino, si stringe intorno al dolore dei familiari.

Grottaminarda.  

Grottaminarda piange l’artista dal cuore buono Amar Cheriet. Il pittore algerino amato dalla gente è scomparso all’età di 78 anni giovedì scorso a Roma.

Aveva l’Irpinia da sempre nel suo cuore ed in modo particolare la comunità grottese alla quale era molto legato, dopo aver sposato Amalia, l’amore della sua vita.

Sempre affabile con tutti, le sue opere hanno fatto il giro del mondo suscitando grande ammirazione e apprezzamento. Un grande artista ma soprattutto un grande uomo, libero e onesto. L’intera comunità a partire dal sindaco Angelo Cobino, si stringe intorno al dolore dei familiari. 

Il pensiero di Antonio Cataruozzolo:

Quando ci lascia un artista oltre all’uomo scompare soprattutto una parte di noi, svanisce quello sguardo sul mondo capace di aprirci gli occhi su un aspetto della realtà, mutandola, rivoluzionando il nostro modo di percepire le cose, distruggendo anche i pregiudizi più inossidabili. Oggi tutta Grottaminarda si commuove al ricordo di Ammar Cheriet, pittore di origine algerina, che più di tutti ha ridato respiro alle architetture del paese, in particolar modo della Fratta, creando un testamento storico e figurativo immortale, al quale siamo tutti debitori. Se pensate di non conoscerlo vi sbagliate. Chi credete abbia disegnato la dama che mangia il gelato usata come logo dalla pasticceria Ciotola? Tutti, volenti o nolenti, abbiamo conosciuto la sua arte. Nel mio caso sono davvero troppi i ricordi che mi legano indissolubilmente alla sua figura. “Lieve è il dolore che parla. Il grande dolore è muto” diceva Seneca. Non vorrei scrivere niente. La tastiera non è mai stata così pesante. Ma è lui a darmi la forza di continuare. Metà delle case di Grottaminarda hanno appese alle pareti almeno un suo dipinto. A me va di ricordarlo e ringraziarlo con un quadro, un acquerello che fu composto per una lotteria durante il periodo del Festone di una ventina di anni fa. È ambientato nel deserto e descrive la corsa selvaggia, libera ed indomabile dei cavalli arabi. Il suo soggetto preferito. Lo tengo appeso alla parete difronte le scale, quindi quando scendo le scale per uscire lo vedo ogni volta. Ci sono una decina di cavalli. Tutti bellissimi. Furiosi. Mi piace pensare di essere quello al centro. Abbassato. Nascosto. Pronto a darsi lo slancio per recuperare terreno perché ha avuto una partenza difficile. Mangiando polvere, sabbia e dolore. Ricordando che bisogna essere forti e che la vita è una sfida quotidiana a cui non bisogna sottrarsi, senza arrendersi mai. Come ha fatto lui sino alla fine. Grazie di tutto zio Ammar.. à bientôt..

Gianni Vigoroso