Il partito democratico ancora una volta si chiude a riccio. La nomina di Colucci alla presidenza del consiglio distrettuale dell'ente idrico campano è una porta sbattuta in faccia ad ogni disponibilità ma è anche una chiara conferma di chi gestisce in quel partito. Peccato che si è persa una buona occasione per restituire un settore delicato al suo legittimo proprietario: il territorio. Ad affermarlo è il sindaco di Altavilla Mario Vanni, componente consiglio distrettuale.
"L'atteggiamento miope e di chiusura, del partito di maggioranza al dialogo, in questa fase costituente e regolatoria dell'ente, viene letto come una esigenza di voler riproporre un percorso autonomo che ha prodotto gestioni fallimentari non più sostenibili in un momento caratterizzato da evidenti criticità del settore.
Le gravi lacune registrate sulla corretta distribuzione della risorsa ai comuni di riferimento, gli approssimati tentativi di definizione del soggetto gestore, la mancanza di un vero e proprio controllo sul sistema tariffario esistente, il futuro delle risorse umane utilizzate a vario titolo nell'ambito dell'intero ciclo idrico e le conseguenze delle inefficienze prodotte nel principale soggetto gestori partecipato dai comuni medesimi, la programmazione dei fondi europei 2014-2020, avrebbero richiesto un bagno di umiltà e l'apertura al dialogo con un minimo di responsabilità derivante dalla consapevolezza dei fallimenti prodotti e sui quali presto o tardi, unicamente noi sindaci dovremo misurarci mentre il giocattolo continua a restare nelle mani sbagliate.
Non so fino a quando si ci vuole divertire a giocare sulla pelle degli amministratori locali e delle comunità amministrate. Con questi presupposti non credo si faranno grandi cose e se è vero che la storia è maestra di vita qualcuno ha molto da studiare.
Readazione Av