Musica, la nostra passione: viaggio tra giovani artisti irpini

Storie diverse, la stessa passione per le sette note. Ambizioni, speranze, sogni.

I Mucky Fingers, i 6th Frey, Slab e SerBlack

Avellino.  

Viaggio tra le passioni dei ragazzi irpini. Questa volta ci siamo interessati a un gruppo di giovanissimi musicisti. Una piccola immersione alla radici del loro amore per le sette note. Come sono partiti, come continuano e cosa si aspettano. Ma soprattutto come è cambiata la loro vita dopo l'incontro con la musica.

Emilio, Marco, Giuseppe e Mattia o meglio i Mucky Fingers. Ci spiegano l'origine del loro gruppo.
«E’ iniziato tutto per gioco. Giuseppe e Marco erano all’ultimo anno di liceo, mentre io - spiega Mattia - ero ancora in quarta».

«Abbiamo iniziato suonando alla giornata della creatività di alcune scuole. Facevamo qualche cover, utilizzando il microfono del CantaTu», ricorda divertito.
Per un anno si sono persi di vista. Giuseppe era partito per studiare in Germania.
«Quando Giuseppe è tornato, grazie al nostro vecchio chitarrista abbiamo conosciuto Emilio. Fino ad allora suonavamo solo acustico, senza un batterista. Ma da quel momento abbiamo iniziato a prendere la cosa più seriamente. Ci siamo esibiti nelle nostre zone e poi anche a Salerno, Napoli, Caserta». Continua Marco.
Quest’anno la svolta. Sono riusciti a collaborare con molti cantanti. Con un sorriso ammette però che le critiche non mancano mai. «Ma le accettiamo. E' un modo importante per crescere sia come persone che come band. E ci tiene a precisare che nel 2017 uscirà il primo Ep.
«I nostri pezzi sono molto diversi tra loro, ma abbiamo una grande passione per il rock. Anche se, ripeto, variano molto». Dichiara Marco.
Mentre Mattia aggiunge: «I nostri stili variano tra pezzi duri a pezzi più soft.»
Chissà se la loro avventura insieme è destinata a continuare nel tempo. Marco ci pensa su. Poi risponde: «Non lo so, abbiamo stili di vita diversi. Chissà. Quello che spero, in futuro, è che ognuno di noi continui almeno a suonare. Non abbiamo nessuna intenzione di abbandonare la nostra passione per la musica. Mai.» Chiude la frase con un sorriso. Che è molto più di un augurio. E' quasi una promessa. A se stesso, e non solo.

 

Pierfrancesco e Simone rispettivamente 20 e 22 anni, sono i 6th Fret, una band.

Simone inizia a suonare da autodidatta a 16 anni. La chitarra, naturalmente.
Pierfrancesco si avvicina più tardi alla musica.
«Eravamo a casa di amici. Simone ha iniziato a suonare la chitarra e mi ha chiesto di cantare qualcosa. Eravamo già amici. Ma il nostro rapporto è cresciuto, è diventato più profondo anche grazie al comune amore per la musica».

Hanno suonato in privato e dopo qualche tempo la decisione: uscire allo scoperto, farsi conoscere ed apprezzare anche dagli altri. «E così abbiamo pubblicato i primi video sul nostro canale youtube. Pierfrancesco dichiara: «Non ti nascondo che fare i video è difficile, sembrano molto semplici ma non è così. Io e Simone giriamo molte inquadrature diverse e montiamo i video da soli, un lavoro lungo e complesso. Tante volte siamo rimasti ore e ore, fino a tarda sera prima di essere soddisfatti del lavoro».

Dopo qualche tempo, hanno deciso che quello che facevano non doveva essere un semplice hobby, ma un vero lavoro. «Siamo andati avanti, trovando il tempo tra i tanti impegni che ci vengono imposti dalla nostra vita da universitari». La loro passione splende nei loro sguardi. In modo chiaro, evidente, limpido.
Raccontano che dopo un anno sono felici di aver raggiunto i primi importanti obiettivi. I sogni, passo dopo passo, si stanno avverando.
Sono sicuri: suoneranno sempre insieme. Pierfrancesco: «Ciò che ci lega oltre la musica è la nostra amicizia che è molto forte, quindi credo proprio che continueremo, perché abbiamo molte aspettative che spero ci portino in alto».

 

Pietro, o meglio Slab (Solo la luce ama brillare), ci racconta il significato del suo nome e il suo amore per la musica. «Amo stare da solo, la luce è lo spiraglio che può aiutarti a brillare e farti vedere. Tutto inizia da bambino, per gioco. Poi ho realizzato che la musica è la mia passione».

E la coltiva con leggerezza. La svolta due anni fa. Quando esce il primo singolo. «E lo ammetto, anche quello scritto quasi per gioco».

Ha grandi ambizioni, viaggia per registrare ogni pezzo e spera di arrivare al successo. Lui vuole continuare, non pensa ad altro. Non vuole altro. Solo la musica. La sua musica.

 

SerBlack, in arte. Ma Francesco nella vita reale, ama il rap. Tutto iniziò quando aveva 8 anni, si appassionò al film 8mile con Eminem. A 14 anni, divenne una vera passione lui la descrive come “motivo di sfogo”. «All’inizio mi sentivo sempre giudicato. La musica per me è come una donna, bisogna portarle rispetto e amarla. Mi è molto piaciuto Onemic, ma il riferimento restano gli artisti americani».
«Dopo molto tempo ho iniziato a fare freestyle con alcuni rapper avellinesi più grandi, mi sentivo come in una cerchia. Sono cresciuto in un ambiente dove si imparava il rispetto e l’amore per la cultura rap».
Le sue aspettative sono di andare via. Ha aperto uno studio in cui registra, e lavora da solo ai brani. Ora ha un progetto molto importante a Torino. «Sto lavorando ad un Ep di 8 tracce. E' prodotto da un mio carissimo amico, o meglio fratello, Aurelio Basileo.”
«Io continuerò sempre, fino alla fine.» Ne siamo certi.

Laura De Angelo

(studentessa del corso di giornalismo di Ottopagine organizzato nell'ambito dell'iniziativa scuola/lavoro)