Nel prossimo fine settimana, sabato 7 settembre (intera giornata) e domenica 8 settembre (la mattina), la Scuola di Musicoterapia Carlo Gesualdo ospita a Gesualdo Paola Anselmi, autorevole protagonista nel campo dell’educazione musicale per la prima infanzia.
Paola Anselmi, pianista e clavicembalista, si è specializzata nella didattica per la prima infanzia presso la Columbia University e la Temple University negli USA e all'Università Autonoma di Barcellona, con Edwin Gordon e Beth Bolton. Ha seguito i Corsi Orff-Schulwerk a Roma con Giovanni Piazza. Dal 1991 insegna pianoforte per bambini presso la Scuola Popolare di Musica “Donna Olimpia” ed è docente e coordinatore del percorso “Musica in culla” (da 0 a 3 anni). È presidente dell’associazione internazionale “Musica in culla – Music in Crib”, che coinvolge una rete di Scuole italiane e spagnole e coordina le attività negli Asili Nido pubblici di Roma, avviate ormai da 18 anni. Dal 1999 lavora nell'ambito della formazione e dell'aggiornamento per insegnanti e operatori musicali. Dirige il Corso Internazionale di Formazione “Musica in Culla”; ha svolto e svolge attività di formazione in Italia e all’estero in Conservatori, Università, Presidii ospedalieri, Comuni e Associazioni e Scuole professionali. Da 11 anni porta avanti uno scambio di attività didattico-formative tenendo workshop e classi per bambini israeliani e palestinesi di Tel Aviv, Gerusalemme, Bethlemme e Ramallah. È fondatrice del gruppo “I Musicullanti”, che organizza concerti interattivi per la primissima infanzia, in una formula originale creata dal gruppo stesso. Ha pubblicato articoli di carattere didattico su riviste e libri specializzati e testi di didattica applicata. Dal 2014 è inoltre rappresentante per l’Italia del team “Musichild – progetto Erasmus plus”, per la ricerca di nuovi approcci educativi musicali interculturali nella prima infanzia in area mediterranea.
“Musica in culla” è una metodologia educativa riguardante l’apprendimento musico-motorio-espressivo dei bambini in età neonatale e prescolare.
Questa metodologia educativa affonda le sue radici in alcuni dei principi base della Music Learning Theory di Edwin Gordon e si sviluppa intorno ai successivi approfondimenti e ricerche di Beth Bolton.
“Musica in Culla”, rispettando le innate potenzialità musico-motorio-espressive presenti nella prima infanzia, tratta il linguaggio musicale come un elemento evolutivo che possa contribuire allo sviluppo cognitivo e socio-affettivo del bambino, nel rispetto degli aggiornamenti suggeriti dalla ricerca scientifica e dei mutamenti dell’ambiente socio – culturale.
Nell’atteggiamento di ascolto reciproco, “Musica in Culla” ® riconosce il fondamento per il potenziamento della comunicazione musicale e nel silenzio individua l’ambito privilegiato di risonanza interiore degli stimoli ricevuti.
Il percorso di apprendimento proposto è teso ad accompagnare il bambino dall’essere accolto al diventare autonomo, sia musicalmente che emotivamente, attraverso gli elementi di ascolto e potenziamento dell’autostima. L’operatore di questa metodologia accoglie ogni risposta e proposta dei bambini dando a tutti la possibilità di esprimersi senza finalità valutative.
Inoltre è aperta ad eventuali contributi di altre metodologie e culture che possano integrare e migliorare gli studi e le ricerche già compiute.
La metodologia suggerisce anche un comportamento maggiormente consapevole dei genitori, degli educatori, e delle persone affettivamente vicine al bambino affinché possano potenziare la relazione con lui e utilizzare il linguaggio musicale come ‘buona pratica quotidiana’.
Il contesto è quello relazionale e l’atmosfera è quella ludica. Gli strumenti didattici fondamentali da cui partire sono la voce e il corpo in movimento per poi introdurre gradatamente oggetti e strumenti nel rispetto delle molteplici possibilità espressive del bambino.
La metodologia utilizza proposte tonali, modali e ritmiche veicolate con varietà, complessità, contrasto, empatia, espressività e rispetto. Tratta l’incontro musicale come una ‘performance’ in continua evoluzione per il contributo di tutti i partecipanti in una relazione collettiva ‘circolare’. Dare e ricevere. Pone particolare attenzione alla formazione degli insegnanti, nella convinzione che la relazione educativa con il bambino pretenda grande preparazione pedagogica, sociologica e psicologica, oltre che musicale.