Il Tg2 esalta il castello normanno di Ariano

L'Irpinia da visitare e valorizzare

Ariano Irpino.  

Il maestoso e suggestivo Castello Normanno protagonista della rubrica del Tg2 su viaggi e turismo "Si Viaggiare".

Una bella vetrina per la città, il territorio della Valle Ufita e l’intera Irpinia. Sono tantissimi i turisti che raggiungono soprattutto la domenica il tricolle per ammirare il maniero. Un fascino particolare, una delle testimonianze più importanti della provincia di Avellino, da custodire e preservare.

La storia

Da Avellino Turismo 

Una guida all’insegna della storia, cultura, luoghi, cucina e tradizioni di un tempo:

"Il "Castello Normanno" di Ariano Irpino rappresenta, senza dubbio alcuno, una delle testimonianze più interessanti ed affascinanti per quanto riguarda l'"Irpinia Normanna". L'imponente complesso sorge nella zona più alta e panoramica del territorio cittadino, proprio sulla sommità del colle denominato "Castello". Ubicata in una posizione estremamente strategica e di difficile 1castello ariano1accesso, l'antica e prestigiosa fortezza domina le Valli dell'Ufita, del Miscano e del Cervaro. Scopo precipuo della sua edificazione non fu tanto quello di proteggere la città irpina da eventuali attacchi provenienti dalle zone limitrofe, quanto quello di ergersi a baluardo per sostenere un assedio in caso di guerra, così da frenare l'invasione del Regno. Eretto su di un precedente fortilizio longobardo, il Castello di Ariano Irpino rappresenta una delle più antiche roccaforti della potenza militare dei Normanni nell'Italia meridionale. Proprio nel Castello della città irpina, Ruggero II d'Altavilla - detto "Il Normanno" – tenne, nel 1140, il suo primo Parlamento in qualità di "Re delle Due Sicilie". Qui emanò le "Assise di Ariano", la nuova "Costituzione" del Regno di Sicilia: questo Corpus legislativo (una sintesi di tradizioni giuridiche diverse, ispirate al Diritto Romano, al Codice Giustinianeo, all'Editto di Rotari, al Diritto Canonico ed alle Testimonianze Bibliche e Cristiane) verrà adottato quasi integralmente, e con poche variazioni, nelle "Costituzioni di Melfi" di Federico II di Svevia. Va precisato, al riguardo, che il periodo di massimo splendore cittadino si ebbe proprio sotto i Normanni (1042), con Ariano al centro di una vasta Contea che comprendeva buona parte del Sannio e l'Irpinia. A partire dall' XI secolo, Ariano fu Sede Vescovile. I Normanni, giunti in Italia meridionale dalla Normandia intorno al 999 come mercenari dei Principi longobardi, erano cavalieri forti ed audaci. Si trattava, prevalentemente, di cadetti di famiglie feudali che, essendo stati esclusi dalla successione paterna, erano stati costretti all'avventura ed all'esercizio della militia. Ben presto, cresciuti di numero per l'arrivo di compatrioti, iniziarono a svolgere un'intensa azione politica creando delle autonome signorie territoriali. Pertanto, alla fine dell' XI secolo, in Irpinia fu costituita la "Contea di Ariano", uno dei primi organismi politici posto in essere dai Normanni nel Mezzogiorno. E proprio dal centro irpino, intorno al 1140, Ruggero II d'Altavilla (meglio conosciuto come "Ruggero il Normanno") promulgò - nel corso di un'Assemblea Generale - un Corpus organico di Leggi, con le quali di fatto il Re si definiva il titolare diretto di ogni potere e pertanto tutto coloro che, all'interno del Regno, svolgevano un potere lo facevano per diretto ed esclusivo volere del Re stesso. Per dovere di completezza, va altresì ricordato che – proprio durante le "Assise di Ariano" – vennero promulgate le prime leggi del Regno Normanno, tra cui un Editto che contemplava 1Ariano castellopene pecuniarie e capitali per qualunque suddito che avesse accettato l'antica moneta, detta romesina, o l'avesse spesa nei mercati. Al suo posto, venne introdotta una nuova moneta, il "Ducato", che ebbe corso legale fino al 1860. L'imponente struttura del Castello Normanno di Ariano Irpino – eretta in un periodo compreso tra l'XI ed il XII secolo - è connotata dalle caratteristiche tipiche dell'Architettura Aragonese. Di forma trapezoidale, il maniero presenta lati di dimensione diversa ed alte Torri, disposte ai quattro angoli. Le quattro grandi Torri risultano essere in comunicazione tra di loro attraverso lunghi corridoi, ricavati nello spessore dei bastioni. L'interno di ciascuna Torre si articola in due vani di varia dimensione (più grande il vano inferiore, più piccolo quello superiore) il cui diametro varia dai 13 fino a 16 metri. Tali vani prendono luce ed aria da bocchettoni cilindrici o, talvolta, biconici. Sono ancora visibili le caditoie, intercalate dagli orecchioni - questi ultimi usati per le comunicazioni rapide fra le milizie operanti lungo le merlature e le postazioni nei piani sottostanti. I muri di cortina sono muniti di contrafforti, ora interrati. I lati più corti sono quelli nord e sud, rispettivamente di 40 e 56 metri circa. I lati est ed ovest, invece, si estendono per circa 72 ed 81 metri. Assedi, incuria e terremoti hanno accentuato il degrado della struttura a partire dal XVI secolo, tanto che - nell'Ottocento - della costruzione originaria non rimangono che i Torrioni, parte della cinta muraria e poche altre costruzioni, oggi immerse nel verde della splendida e rigogliosa Villa Comunale. Il Castello fu completamente abbandonato già a partire dalla prima metà del XVII secolo. Demolito in parte dopo il sisma del 1456, fu restaurato grazie a dei lavori di consolidamento, a cui parteciparono molti cittadini arianesi: tali lavori durarono fino agli ultimi anni del secolo XI. Gli scavi archeologici (condotti sin dagli anni '80) hanno dimostrato il progressivo sviluppo della struttura nel corso dei secoli. In età longobarda, sulla sommità del banco di arenaria su cui si fonda il Castello venne edificata una Torre (donjion) circolare che, in seguito, fu 1castello internodotata di un sistema murario edificato contro terra. L'impressione originaria, dunque, era quella di una collina fortificata con una Torre centrale. In una seconda fase, riconducibile all'Età Normanno-Sveva - tra il XII ed il XIII secolo - la Torre cilindrica fu sostituita con un mastio (o maschio) quadrangolare, una seconda cinta muraria e quattro Torri, anch'esse di forma quadrangolare. Soltanto molto più tardi, intorno alla fine del XV secolo, il Castello assunse l'aspetto che ha oggi, con Torri cilindriche "a scarpa", la base delle quali ora risulta in parte interrata dalla Villa Comunale, che circonda tutta l'imponente struttura. La metà dell'attuale fortezza è interrata. Chi visita la torre Est - a cui si accede nel piano inferiore tramite due rampe di scale - si accorge di trovarsi al di sotto del livello stradale. Nel vano interrato si aprono tre ambienti, con postazioni a semiluna e con feritoie per colubrine medie passavolanti, le cui gittate erano "radente uomo". Sul lato Sud, tra la "Torre della Madonna degli Angioli" e la "Torre di S.Elziario" (così denominate dalla tradizione) si apriva, nella prima cinta, un primo ingresso con fossato e ponte levatoio e, nella seconda, la porta principale con secondo fossato ed altro ponte levatoio. La circostanza che il Castello arianese presentasse, in antico, anche due ponti levatoi risulta attestata, nel 1585, da un inventario avente ad oggetto i beni allora esistenti nel maniero (anche se, già all'epoca della stesura del suddetto documento, i due ponti levatoi risultavano, purtroppo, estremamente deteriorati ed inaccessibili). Recentemente, il complesso è stata oggetto di un lungo progetto di restauro, che ha consentito di restituire alla struttura condizioni di manutenzione ottimali. Oggi, intorno all'area del Castello Normanno si estende la Villa Comunale: splendido parco e meta di villeggianti , con una superficie interamente coperta dall'ombra di alberi secolari. Ed è proprio in questa suggestiva cornice che l'antica Roccaforte - teatro delle storiche decisioni di Ruggero "Il Normanno" – si mostra, in tutta la sua storica magnificenza, agli occhi ammirati dei numerosissimi turisti."

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Redazione