L'oro blu di Caposele, lì dove nasce l'acqua

Nuova punta de L'Altra Campania, i documentari di Ottochannel TV canale 696

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Caposele.  

 

di Simonetta Ieppariello

 

Immaginatevi un paese diviso da un fiume che scorreva ad una potenza di 7700 litri al secondo diventato negli anni un centro ricchissimo che basava la sua economia sull’acqua, prezioso oro blu. Immaginatevi un paese costruito su una bolla d'acqua tra gualche e ponti, persone laborosie e generose che hanno vissuto una vita sulla risorsa più preziosa. Benvenuti a Caposele, benvenuti nel paese dell'oro blu.

La nuova punta de L'Altra Campania fa tappa nella terra delle sorgenti. Uno dei grandi bacini d'acqua primo in Campania. Nato ai piedi del Monte Paflagone nel luogo dove sgorgano le acque del Sele. E pensate alla Puglia, una regione arida e assetata, che così Orazio descriveva: siderum insedit vapor siticulosae Apulaie (arriva alle stelle l’afa della Puglia sitibonda). Grazie a Concetta Mattia, presidente della Proloco, e Luigi Fungaroli del direttivo della Proloco abbiamo visitato le sorgenti, il paese, gli scorci più suggestivi. Abbiamo superato i cosiddetti troppo piena, canali creati ad hoc per disciplinare la potenza del Sele generoso che sgorgava dal monte. e poi la storia dell'Acquedotto Pugliese, primo grande cantiere di solidarietà. Opera imponente, pazzesca da consocere entrando nel cuore dle serbatoglio d'acqua che potente sgorga dalla roccia calcarea.

Nell’800 la scarsità di acqua causò migliaia di morti tra cui moltissimi bambini; addirittura gli operai non avendo acqua a disposizione impastavano il cemento con il vino andato a male. Succedeva in Puglia come mostrano le foto che abbiamo guardato nel Museo dell'Acqua.

 Era necessario porre rimedio a tale penuria e cercare un modo per approvvigionare la Puglia di acqua. Nel 1865 il Prefetto della provincia di Foggia propose un progetto di irrigazione e fece stanziare un milione per la progettazione ed esecuzione dell’opera. Lo stanziamento fu poi ridotto a seimila lire. Vinse il premio l’ingegnere del Genio Civile Camillo Rosalba che fu il vero ideatore dell’Acquedotto Pugliese e che pensò per primo alle captazioni delle acque del Sele. Ma la burocrazia, la presentazione di altri progetti, le lotte professionali tra i tecnici fecero naufragare il progetto. All’epoca le intuizioni ed i progetti di Rosalba erano sembrati troppo avveniristici e arditi. Finalmente nel 1906 nasce il Consorzio per l’Acquedotto Pugliese, cui Presidente è l’onorevole Giuseppe Pavoncelli, e alle sorgenti Madonna Sanità di Caposele iniziano i lavori per lo scavo della monumentale galleria dell’Appennino e le opere di captazione delle acque.

Arrivarono lavoratori da mezzo mondo. Si stabilirono con le loro famiglie a Caposele. Visseo sotto terra per portare l'acqua ai fratelli pugliesi.

Le mogli degli operai portarono a Caposele la ricetta dei famosi amaretti che modificarono utilizzando le nocciole tostate, della varietà San Giovanni a Mortarella, al posto delle mandorle emiliane. L’amaretto divenne così un tipico biscotto caposelese. I lavori furono ultimati in due fasi, la prima il 24 aprile del 1915, quando grazie al primo tratto di galleria arrivò a Bari l’acqua di Caposele per la prima volta, e poi nel 1939 quando si chiuse il tratto principale a Santa Maria di Leuca dove fu costruita una fontana monumentale. Le cap de fierr... le fontanelle che ad ogni apertura venivano salutate da bambini che rendevano omaggio festiti a festa, nell'arida Puglia.