Acs. Revocato divieto di dimora a Aquino, Galluccio e Marciano

Dopo la revoca eccellente dei domiciliari a Gabrieli. Ecco di cosa risponderanno il 25 novembre

Freda, Galluccio, Marciano e Aquino difeso dall’avvocato Claudio Frongillo avrebbero invece agevolato le assunzioni indicate da Gabrieli nelle rispettive cooperative (Qua la Mano, C.C.S.E, La casa sulla Roccia) in cambio di affidamenti illegittimi.

Avella.  

 

di Andrea Fantucchio

Niente più divieto di dimora per Mauro Aquino, Sergio Galluccio e Vincenzo Marciano. La notizia arriva una settimana dopo l’altra revoca eccellente, quella dei domiciliari imposti ad Amedeo Gabrieli, ex amministratore unico di Acs.

Come per Gabrieli anche in questo caso vengono meno le esigenze cautelari in relazione alle imputazioni contestate.

L’udienza si terrà il 25 novembre. Oltre ad Aquino, Galluccio, Marciano e Gabrieli, sono imputati anche Giuseppe Freda e Luciana Giugliano

Gabrieli dovrà rispondere, fra le altre cose, di utilizzo per fini personali di macchine aziendali e diversi pagamenti emessi con carta aziendale, fra i quali rientrerebbero anche alcuni soggiorni in hotel della coppia Matetich Ciccarone, cappelli e vestiti da donna che sarebbero stati acquistati da Luciana Giugliano e Silvana Cerrone.

Giuseppe Freda, Sergio Galluccio, Vincenzo Marciano e Mauro Aquino difeso dall’avvocato Claudio Frongillo avrebbero invece agevolato le assunzioni indicate da Gabrieli nelle rispettive cooperative (Qua la Mano, C.C.S.E, La casa sulla Roccia) in cambio di affidamenti illegittimi, rinnovi, e forniture.

Luciana Giugliano avrebbe poi utilizzato vetture aziendali anche per diversi giorni consecutivi.

Il nove novembre è fissata invece l'udienza preliminare. Oltre a Gabrieli, dovranno essere presenti anche Maria Stingo, Raffaele Matarazzo, Carmine Antonello Ciccarone, Barbara Matetich e Sergio Festa.

All’ex amministratore unico di Acs è contestato il reato di corruzione elettorale. Ci sono delle intercettazioni telefoniche che lo vedono protagonista con Sergio Festa. Colloqui nei quali Gabrieli avrebbe promesso al figlio di Festa un posto di lavoro in cambio di alcuni voti in favore del candidato presidente al consiglio regionale e di un consigliere.

Carlo Antonello Ciccarone e Barbara Matetich dovranno rispondere del reato di peculato. Avrebbero adoperato un telepass ed una carta di credito collegata ad un conto corrente aziendale, per pagare casello autostradale e alcuni soggiorni in hotel.

Stesso reato contestato a Raffaele Matarazzo, che si sarebbe appropriato di tre biciclette aziendali.

A Maria Stingo, come amministratrice della cooperativa C.C.S.E, in concorso con Sergio Galluccio e Vincenzo Marciano, sono contestate delle agevolazioni nelle assunzioni indicate da Gabrieli in cambio di affidamenti diretti illegittimi e di forniture per la sua cooperativa.