di Andrea Fantucchio
Per ora la loro resistenza ha avuto la meglio. Gli imprenditori di Montella che si sono barricati nella propria azienda, per evitare la demolizione di una vasca di accumulo per la castagne, hanno tenuto duro, e il capo della Digos ha disposto la sospensione degli interventi delle forze dell'ordine. Delimitando l'immobile incriminato, per poi decidere il da farsi.
Un impiego di militari straordinario, che giovedì mattina ha sconvolto (Guarda foto e approfondimento) non poco i cittadini della zona di San Salvatore, che hanno visto scuotere la propria quotidianità, dall'arrivo congiunto di vigili del fuoco, carabinieri guidati dal comandante e neo maggiore Galloro, le volanti della polizia, i vigili urbani guidati dal vicecomandante maresciallo capo Gerardo Iannella, perfino i celerini di Napoli. Senza dimenticare le ambulanze del 118. Operazioni che sono continuate anche nella giornata di ieri.
Intanto, all'interno dell'azienda agricola, oltre ai proprietari che si erano chiusi dentro dalle sei del mattino, c'erano anche i legali. Proprio il ruolo degli avvocati è stato fondamentale: le loro ragioni hanno indotto i militari a fermarsi nonostante le disposizioni del sostituto procuratore. Ha pesato la chiamata alla Digos, telefonata nella quale sono state spiegate le ragioni dei loro assistiti.
Come ha dichiarato a Ottopagine la signora Garofalo, moglie del titolare d'azienda colpita dal provvedimento, dopo un'ingiunzione del 2015 che parlava della demolizione della vasca, era arrivato prima un decreto di sospensione e poi un incidente di esecuzione. L'udienza era fissata al 19 ottobre, lì si sarebbe dovuto decidere il da farsi. Poi il sostituto procuratore, Ugo Ricciardi, aveva ugualmente disposto l'esecuzione dell'ingiunzione. Trovando la resistenza dei titolari d'azienda che ritenevano di aver subito un'ingiustizia. Adesso l'area di accesso all'immobile è stata quindi solo delimitata. La situazione resta bollente in attesa di altri sviluppi.
