“Purtroppo, niente di nuovo, Antonio non si trova da nessuna parte. Ieri abbiamo risalito il Vallone della Caccia per circa 5 km. Oggi stiamo continuando a battere la zona, ma ovviamente, con il passare delle ore, lo sconforto aumenta”. Le parole di Gerardo Basile, referente provinciale dell'accademia Kronos di Senerchia, riassumono il pensiero che si sta diffondendo fra i soccorritori e fra quanti stanno seguendo l'esito di questa triste vicenda. Le speranze di trovare Antonio ancora in vita, purtroppo, si assottigliano.
Cinque giorni senza avere notizie. Venerdì scorso l'uomo si era recato con due amici a funghi fra i boschi del monte Polveracchio. Poi, proprio gli amici, avevano ascoltato per ultimo Antonio che diceva loro di non potersi muovere. Quindi un opprimente silenzio che dura tutt'ora.
Adesso la paura che il 64enne sia morto aumenta. Senz'acqua. E non si sa in che condizioni fisiche si trovi, se a causare la sua immobilità sia stata una caduta. Ad essere certo è l'impegno che tutti i soccorritori stanno investendo nella ricerca. Senza sosta, giorno e notte.
Sono stati mobilitati oltre settanta uomini fra i volontari guidati da Fabrizio Lullo e Gerardo Basile, i vigili del fuoco del nucleo Saf, i Tas, il nucleo elicotteri, quello dell'unità cinofila, una squadra terrestre di Lioni e l'UCL, il Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico, il corpo Forestale dello Stato, la Croce Rossa, i cacciatori di Senerchia.
Una ricerca a tappeto che si è avvalsa di droni ed elicotteri, ma per adesso ancora nulla di fatto. Intanto continuano a pregare le comunità di Oliveto sul Tusciano, dove l'uomo è nato, e Battipaglia, paese di residenza di Antonio. Continueremo a tenervi aggiornati.
Andrea Fantucchio