E' cieco ma legge e compone numeri. Scoperto dalla Gdf

Accade a Montoro. L'operazione delle fiamme gialle della tenenza di Solofra

Montoro.  

Percepiva una pensione di invalidità perchè cieco ma questo non gli impediva di leggere etichette e comporre numeri di telefono. A finire nei guai è stato un 48enne.  L'uomo è stato pedinato dagli uomini della Guardia di finanza che lo hanno immortalato durante la sua giornata trascorsa per le strade di Montoro. Secondo le fiamme gialle della tenenza di Solofra non aveva una cecità totale come invece emergeva dagli accertamenti sanitari cui era stato sottoposto. La vicenda nasce nel 2003.

Al 48enne, l'ospedale di Larino, prima, e la commissione sanitaria dell'Asl di Avellino, poi, viene rilasciata una diagnosi di cecità con residuo di 1/20 per entrambi gli occhi. Due anni più tardi la situazione si aggrava e si passa ad una cecità assoluta. Dal 2003 ad oggi il falso invalido ha percepito tra pensione di invalidità ed accompagnamento all'incirca trecentoquarantamila euro. Somme che secondo la Guardia di Finanza l'uomo non aveva diritto di percepire perchè ovviamente non era cieco.

Il gip del tribunale di Avellino, il dottore Giuseppe Landolfi, sulla base delle risultanze degli investigatori ha disposto un sequestro per equivalente. L'accusa nei confronti dell'uomo è di truffa aggravata. C'è da dire, però, che di quei trecentoquarantamila euro con ogni probabilità il 48enne sarà costretto a restituirne poco più della metà ovverosia gli importi percepiti dal 2010 al 2016. Per gli anni dal 2003 al 2009 il reato contestato è andato infatti in prescrizione.

A difendere il 48enne è l'avvocato montorese Rosaria Vietri che ha spiegato: “gli accertamenti sono stati condotti in maniera sommaria e senza valutare la documentazione sanitaria”. Contestato dunque la richiesta della misura cautelare reale. La penalista montorese è intenzionata ad impugnare il provvedimento davanti al tribunale del riesame di Napoli al fine di “verificare la legittimità dell'azione intrapresa dall'autorità giudiziaria”

G.A.