Sei anni e otto mesi di reclusione è la pena inflitta dalla Corte d’appello di Napoli ad Agostino Fasulo, il giovane accusato della morte di Vittorio Zampetti, il 24enne di Santa Paolina morto in seguito ad un litigio avvenuto davanti ad un circolo privato del comune irpino.
La Corte d’Assise ha ridotto di un terzo la pena ritenendo sporporzionata la pena inflitta in primo grado a nove anni di reclusione.
La difesa nonostante il passo in avanti, proporrà ricorso in Cassazione in quanto dall’istruttoria svolta sono emerse altre cause che avrebbero potuto determinare la caduta del giovane Zampetti. Secondo l’accusa la vittima cadde dalle scale in seguito ai cazzotti ricevuti e lo stordimento, mentre secondo la difesa è precipitato dalle scale per altre cause che vanno dalla spinta dalle scale, al pavimento bagnato.
Ricordiamo che i fatti risalgono al 2 novembre 2012, quando Vittorio Zampetti, all’epoca dei fatti 20enne, è stato trasportato presso l’Ospedale civile di Avellino in prognosi riservata in conseguenza di percosse subite davanti al circolo ricreativo di Santa Paolina. Lo stesso Zampetti, dopo alcuni giorni, esattamente il successivo 7 novembre è morto presso lo stesso nosocomio.
Le indagini vennero avviate immediatamente dai Carabinieri della Compagnia di Mirabella Eclano e dalla stazione carabinieri di Montefusco mediante l’ispezione dei luoghi, i rilievi sul posto e l’escussione di numerosi persone informate sui fatti e consentivano la ricostruzione della dinamica dei fatti che avevano portato al ricovero presso l’ospedale di Avellino dello Zampetti, evidenziando un iniziale quadro indiziario condiviso dall’Autorità giudiziaria.
Nel prosieguo delle indagini, la Procura della Repubblica di Avellino disponeva l’espletamento di consulenza autoptica. il cui esito contribuiva a tracciare compiutamente e dettagliatamente la dinamica degli eventi, con conseguente richiesta di provvedimento cautelare nei confronti del Fasulo e successiva emissione della relativa ordinanza da parte del gip.