Da Quindici a Casamarciano, così sono minacciati i sindaci

Presentato a Roma il terzo rapporto nazionale su Amministratori sotto tiro e intimidazioni mafiose

Quindici.  

Lettere contenenti minacce e proiettili, auto incendiate, spari alle abitazioni, uso di esplosivi, aggressioni verbali e fisiche, sequestro di persona, ferimenti con colpi di arma da fuoco, omicidi. Questo il preoccupante quadro che emerge dalla presentazione del terzo rapporto nazionale di Avviso Pubblico “Amministratori sotto tiro, Intimidazioni mafiose e Buona politica”, presentato l’altro giorno a Roma.

Una casistica all’interno della quale, soltanto per una questione temporale, non rientrano le vili intimidazioni subite di recente dai sindaci di Quindici e Casamarciano, rispettivamente Eduardo Rubinaccio e Andrea Manzi. Amministratori sotto assedio, ovunque. In Irpinia come nel Sannio, nel Salernitano e nell’hinterland nolano. Ma anche in tutto il resto dell’Italia. Sono 351 gli atti di intimidazione e di minaccia nei confronti di amministratori locali e funzionari pubblici censiti da Avviso Pubblico per l’anno 2014. Un numero impressionante. Una media di 29 intimidazioni al mese. Praticamente un atto ogni giorno. 

 

Rocco Fatibene