«A Quindici serve l'esercito, ma fatto di preti e volontari»

A Visciano, in un convegno sulla legalità, il pm Soviero torna sugli spari al maglificio

Quindici.  

Visciano. Mattinata all'insegna della cultura della legalità all'Istituto Comprensivo "Rossini" di Visciano. Nell'auditorium della scuola è stato animato il dibattito "Scuola, Territorio e Legalità" al quale hanno preso parte due illustri rappresentanti dello Stato: il pm della Direzione Distrettuale Antimafia Francesco Soviero e l'ex Procuratore di Napoli Giovandomenico Lepore. A fare gli onori di casa il sindaco Gambardella e il dirigente scolastico Perna.

Molto applaudito l'intervento del pm Soviero che, a cuore aperto, ha parlato ai giovanissimi studenti del "Rossini". «Lavoro ogni giorno per sconfiggere il malaffare ma è molto importante anche quello che si fa a scuola, nelle famiglie, nelle parrocchie e nelle associazioni. Arrestare i delinquenti non basta, perché sono tanti e continuano a fare i loro affari dove lo Stato lascia degli spazi, dove c'è disoccupazione e degrado». «I camorristi - ha aggiunto Soviero - sono persone che con la viloenza cercano denaro e potere. Non è questo il modello di vita giusta ma quello dell’impegno e del rispetto delle regole. Sono questi i modelli che bisogna avere come riferimento».

Poi, un riferimento a quanto accaduto a Quindici, agli spari contro il maglificio di Libera: «Ne parlavo con un sindaco di quel territorio che mi chiedeva se era opportuna la presenza dell'esercito per combattere i clan. A quel sindaco ho risposto così: non è necessario avere soldati con fucili puntati in ogni paese, ma sarebbe preferibile un esercito di preti, volontari ed amministratori che offrano ogni giorni messaggi positivi e colmi di speranza».

 

Rocco Fatibene