Ubriaco, chiama al 112: "Correte o ammazzo tutti."

Il tempestivo intervento dei carabinieri ha evitato il peggio...

L'alcol, una triste paga che genera violenza....

Bonito.  

 

Era ubriaco perso quando sono giunti a razzo i carabinieri, da lui stesso allertati a telefono dopo aver annunciato di ammazzare tutti. Urlava e mostrava forte agitazione durante la conversazione tanto da suscitare subito preoccupazione al centralinista dell’Arma. 

Ma i militari diretti dal Capitano Andrea Davini, sono andati a colpo sicuro, riuscendo ad intuire subito da chi fosse partita quella strana telefonata. In poco tempo sono giunti a Bonito e hanno rintracciato, l'autore completamente ubriaco e in escandescenza, già noto alle forze dell'ordine per episodi analoghi in paese. Dopo un'opera di mediazione, sono riusciti ad accompagnarlo a casa e ad allertare i familiari, i quali hanno provveduto a raggiungerlo. Comprensibile spavento in paese, dove episodi del genere sono purtroppo all'ordine del giorno. Ne sa qualcosa la comunità bonitese per via di un altro episodio avvenuto tre mesi fa. Una serata di festa con tanto di serenata agli sposi, come si usa ancora fare nei vari comuni irpini, che rischiò di finire in tragedia.  Un uomo anch'egli in preda ai fumi dell'alcol, non aveva gradito la musica e si era reso protagonista di una violenta aggressione, che i presenti pur conoscendo il suo carattere litigioso, non si sarebbero mai aspettati. Colpì prima un settantenne con una spranga e come se non bastasse, si scagliò contro moglie e figlia. Ad avere la peggio fu il pensionato. Alla fine il protagonista del gesto venne denunciato a piede libero. La ricostruzione dei fatti mostrò pregresse acredini tra le parti, per questioni condominiali.

Facciamo un giro in paese per sondare, arriviamo davanti ad un bar e la voce è unanime: “Non è più tollerabile tutto questo, Bonito non può macchiarsi la sua bella immagine per colpa di due elementi, che continuano ormai quasi tutti i giorni ad attirare l’attenzione per fatti di violenza che non ci appartengono. Siamo una comunità tranquilla che vive e vuole vivere di ben altro. Ogni volta che sentiamo sirene di ambulanze o carabinieri, oramai sappiamo già qual è il motivo. E’ ora di porre un freno a questa storia, se necessario anche con le maniere forti, visto che la situazione sta ora davvero peggiorando. Ci auguriamo solo che a lungo andare, non ci scappi il morto.” 

Gianni Vigoroso