Quindici, Felicia Cava patteggia la pena per la pistola nella sedia a rotelle

Perquisizione effettuata a settembre scorso mentre Felicia Cava era in compagnia della madre

quindici felicia cava patteggia la pena per la pistola nella sedia a rotelle
Quindici.  

 di Paola Iandolo 

Felicia Cava, 41 anni, figlia del defunto boss Biagio, ha patteggiato la pena ad un anno per la detenzione di una pistola. Arma coperta dagli agenti della Squadra Mobile di Avellino e del Commissariato di Lauro al termine di una perquisizione nel settembre scorso. La donna, assistita dal penalista Raffaele Bizzarro, era stata trovata in possesso di una pistola calibro 6,35 rinvenuta. L’arma, senza matricola abrasa e di fabbricazione estera con il colpo in canna, venne subito sequestrata. Gli agenti di polizia coordinati dalla procura della repubblica di Avellino quando fecero irruzione nella sua abitazione per la perquisizione, trovarono Felicia Cava in compagnia della mamma. Il pm della Procura della Repubblica di Avellino Fabio Massimo Del Mauro aveva chiesto la conferma della misura cautelare degli arresti domiciliari ma già in sede di convalida era stata rigettata dal Gip che ne aveva disposto la scarcerazione.

La ricostruzione 

Lei, oggi 41enne, costretta su una sedia a rotelle, perché il 26 maggio 2002 fu l'unica a salvarsi dalla cosiddetta “strage delle donne”, dove in un agguato morirono tre componenti della famiglia Cava. A perdere la vita, la sorella del boss Biagio Cava, Michelina Cava, la cognata Maria Scibelli, 53 anni, e la figlia Clarissa, di soli 16 anni. E Felicetta, all'epoca 19enne, restò ferita gravemente e non ha mai più ripreso a camminare.