di Paola Iandolo
Il pubblico ministero Luigi Iglio ha chiuso le indagini sull’inchiesta condotta dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Avellino che il 30 ottobre scorso aveva portato alla notifica di sedici misure cautelari nei confronti di altrettanti presunti spacciatori. La procura si prepara a chiedere anche il processo per gli indagati, che salgono a venti.
Nove gli indagati sottoposti agli arresti domiciliari: M. B., A. D. N., G.S., M.P., G. L., M. M., L.P., E. H. e B.C.
Tre indagati con l’obbligo di presentazione alla pg: R.S.M, W.M.S, E.M.
Tre indagati con obbligo di dimora: M.V, F.V.M, D.Z.,
Tre gli indagati a piede libero: S.R, F.S, H. R., raggiunti dall’ avviso di chiusura delle indagini.
Due sono le posizioni ancora al vaglio degli inquirenti.
Le accuse
i venti sono accusati di spaccio di sostanze stupefacenti. I fatti contestati vanno dall’ ottobre del 2021 per cessioni di cocaina, hashish, eroina e in alcuni casi anche il “metadone” consegnato al Serd di Avellino spacciato ad altri tossicodipendenti. La droga alle varie piazze in città arrivava da Scampia. La piazza dove spacciano era stata creata nei pressi del Ponte della Ferriera, alle spalle dell’ex Mercatone, ma anche a pochi passi dal Comune di Avellino. Nei guai sono finiti, commercianti, imprenditori, ma anche altri insospettabili professionisti. Grazie a sequestri, osservazioni tecniche, alcune telecamere piazzate dai Carabinieri e alle intercettazioni, è stato possibile ricostruire tutta la rete che operava nel territorio cittadino. Dopo i venti giorni di tempo concessi agli indagati per presentare memorie difensive o chiedere di essere ascoltati, il pubblico ministero può chiedere il rinvio a giudizio nei loro confronti.