Attacchi alla magistratura, la Camera Penale Irpina: "Gravi insinuazioni"

Solidarietà espressa dall'ANM sezione di Avellino e dalla Giunta Esecutiva Sezionale di Napoli

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Le parole dell'ex sindaco Gianluca Festa non hanno lasciato indifferenti nè l'ANM nè la Camera Penale Irpina. L'Associazione nazionale dei Magistrati ha espresso solidarietà al procuratore Domenico Airoma, al pubblico ministero Vincenzo Toscano e il gip Giulio Argenio, già nei giorni scorsi. Solidarietà a cui ha fatto seguito anche da quella manifestata dalla Giunta Esecutiva Sezionale di Napoli dell'A.N.M. La Ges "auspica che non sia giammai influenzato, tramite i media, il libero e legittimo esercizio della giurisdizione". 

Il presidente della Camera Penale Irpina

Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Camera Penale Irpina, l'avvocato Gaetano Aufiero: “Occorre fare una giusta premessa. Dobbiamo dire che Festa ad aprile non doveva essere arrestato e l’ha sentenziato la Corte di Cassazione. Detto ciò, dobbiamo respingere l’idea, sia pure come provocazione, della giustizia di piazza, come va respinto ogni attacco fatto ai magistrati che hanno condotto le indagini. Inoltre è inaccettabile annunciare azioni giudiziarie contro i magistrati e ciò prima ancora che si celebri il processo e a pochi giorni dalla conclusione delle indagini".

Un passaggio anche sulle presunte intercettazioni manomesse. " Inoltre, è assolutamente grave insinuare che le intercettazioni siano state manomesse e falsificate senza precisare chi lo avrebbe fatto, quali e quante intercettazioni sarebbero state oggetto di manomissione. Di tutto ciò si discute in un processo e sempre e solo in un’ aula di giustizia. E’ evidente che siamo tutti sottoposti alla legge e di eventuali responsabilità, a chiunque attribuibili, si discorre in un processo. Tutto ciò sottrae serenità in vista dell‘imminente udienza preliminare e per l’avvio di un eventuale processo. Non bisogna dimenticare che ci sono anche altri venticinque indagati che hanno diritto ad un processo giusto davanti ad un giudice terzo e in un clima di assoluta serenità".