di Paola Iandolo
Riparazioni più tempestive ed efficaci per ridurre al massimo la dispersione della risorsa. Il tavolo operativo che si è aperto ieri in Regione Campania sulla crisi idrica che attanaglia i 126 comuni gestiti dall'Alto Calore ha puntato principalmente su questa questione più che su ogni altro elemento di un'emergenza che va avanti dalla metà dello scorso giugno. Dal vice governatore Fulvio Bonavitacola sono arrivate indicazioni chiare e perentorie sulla necessità di interventi più rapidi per smaltire guasti e rotture. Allo stesso tempo ha chiesto la stesura di un Piano di interventi comprensivo della quantificazione delle risorse, sia in termini economici che di addetti tecnici, delle quali ha bisogno l'Acs per attuarlo. Solo due i giorni concessi per redigerlo, poi dovrà entrare nella fase operativa. Compito affidato al responsabile dell'Area esercizio della partecipata di Corso Europa, l'ingegnere Francesco Monaco.
Presente all'incontro anche il manager dell'Alto Calore, Antonello Lenzi «abbiamo rappresentato le cose fatte in questo periodo ma c'è stato chiesto di essere più performanti in linea con le problematiche legate alla crisi. Nel giro di 48 ore modificheremo il Piano sull'emergenza già redatto e attivato, efficientando mansioni interne ed esterne, attraverso una più organizzata ed organica suddivisione dei compiti. Interverremo a pieno regime con 11 ditte di manutenzione e, per migliorare l'operatività, agiremo anche con manodopera esterna sulle stesse riparazioni e non solo sugli scavi propedeutici ai lavori idraulici». E aggiunge: «La relazione che ho presentato è in sintonia con la strategia dell'assessore Bonavitacola che, ancora una volta, ha mostrato grande disponibilità e vicinanza alle esigenze dell'Irpinia e all'Alto Calore. Adesso ci prepareremo velocemente allo step successivo e avvieremo il programma».