di Paola Iandolo
Assolta dall'accusa di detenzione illecita di un fucile calibro 16 modello doppietta. Ad emettere la sentenza di assoluzione perche’ il “fatto non costituisce reato”, il Gup del Tribunale di Avellino, Elena Di Bartolomeo, a seguito del rito abbreviato. La settantenne, difesa dagli avvocati Annibale e Carolina Schettino, era finita nei guai a seguito di un controllo effettuato da parte del locale Commissariato di Ps. Per la donna, il pubblico ministero aveva chiesto una condanna ad otto mesi e trenta giorni di reclusione, ma il gup ha ritenuto insussistente l’elemento soggettivo del reato in capo all'imputata, che risiede nella consapevolezza che l’arma fosse detenuta in modo illecito. Ed infatti, era stata la stessa donna al momento del controllo da parte della Polizia (che cercava una pistola regolarmente detenuta) a consegnare il fucile, prima appartenuto al suocero e poi al defunto marito. Sull'arma è stata disposta anche una perizia dalla quale si è evinto che il fucile era datato 1920, aveva le canne completamente ossidate ma sarebbe stato funzionante. Per cui la donna, alla luce del pessimo stato dell’Arma avrebbe dunque potuto ignorare la necessità di denunciarne il possesso.