Ex Pagliarone, il super testimone Pascale conferma le accuse contro l'ex sindaco

Confermata anche la sua ritrosia a pagare e a stringere l'accordo con Nicola Galdieri

ex pagliarone il super testimone pascale conferma le accuse contro l ex sindaco
Monteforte Irpino.  

di Paola Iandolo 

Nel lungo controesame del super testimone, sono state confermate le accuse. Alla sbarra degli imputati l'ex sindaco di Monteforte Irpino Costantino Giordano, Renato Freda  prestanome,  Nicola Galdieri  e  Armando Aprile. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli contesta ai vari reati che vanno dalla turbativa d'asta all'estorsione aggravata e al favoreggiamento dell'associazione a delinquere. La pubblica accusa contesta all'ex sindaco di Monteforte Irpino di aver collaborato con il presunto capo del Nuovo Clan Partenio, Nicola Galdieri, nell'estorsione di 120.000 euro per assicurare che l'asta venisse vinta dalla Monteforte Srls. Gli imputati sono assistiti dagli avvocati Alberico Villani, Gaetano Aufiero, Patrizio Dello Russo, Claudio Davino, Antonio Brigante e Gerardo Di Martino.Il teste Gennaro Pascale, si è soffermato sulle tempistiche della collaborazione tra Pascale e Costantino Giordano. Il teste ha dichiarato che tutte le operazioni in corso si svolgevano sempre intorno alla fine del 2015. L'aggiudicazione dell'asta per il Pagliarone, invece, risale al 2017. I rapporti tra le parti hanno iniziato a incrinarsi intorno al 2018. I lavori di ristrutturazione, inoltre, non sono mai stati completati.

Pascale ha descritto nuovamente gli incontri avvenuti davanti al ristorante “It’s OK”, affermando che tra i presenti vi era anche Nicola Galdieri e, in uno dei due incontri, anche Armando Aprile. Il teste ha ribadito che la richiesta economica è stata formulata da Nicola Galdieri e non da Armando Aprile, per un importo di 120mila euro. "Galdieri mi disse che avremmo dovuto fargli un regalo".  Confermate anche le cifre consegnate da Gennaro Pascale: "70.000 euro in contanti nelle mani di Nicola Galdieri, come anticipo sui 120.000 euro. Quest'ultimo stabiliva che i restanti 50.000 euro, dovevano essere rateizzati pagando una somma di 2.000 euro mensili, che Pascale Gennaro avrebbe dovuto consegnare nelle mani di Costantino Giordano, il quale, a sua volta, li avrebbe recapitati nelle mani di Galdieri Nicola. Dopo aver pagato alcune mensilità secondo questa modalità, Pascale Gennaro, per lasciare traccia di questa estorsione chiedeva a Nicola Galdieri una modalità di pagamento tracciabile. Sempre secondo quanto riferito da Pascale Gennaro, Galdieri Nicola diceva che avrebbe fatto emettere delle fatture nei confronti della società Monteforte Srls e che le stesse sarebbero state emesse da un'impresa di costruzioni. "Renato Freda con me non ha mai parlato e non ha mai partecipato agli incontri", ha concluso Pascale rispondendo all'avvocato Letizia. "Alla fine, abbiamo pagato per aggiudicarci l'asta".  "Io non volevo accettare questa situazione e, ancora - in quel momento - i rapporti con Costantino Giordano erano già incrinati”. Chiarisce anche i rapporti tra Costantino Giordano e Nicola Galdieri: "I rapporti di Costantino Giordano con Galdieri sono sempre stati notoriamente buoni. So che erano amici e che ancora oggi lo sono. Ovviamente, essendo il sindaco di Monteforte Irpino, preferiva non farsi vedere in compagnia di un noto pregiudicato. Io questi soldi non li volevo pagare e, fin dall'inizio, mi sono rivolto ai carabinieri. Per questo dico che i rapporti con Giordano si sono incrinati fin dal principio. Quando pagammo le somme, Galdieri mi prese per la maglia dicendomi: ‘Ma tu non eri quello che non voleva pagare?"

La prossima udienza è fissata per il 25 febbraio 2025.