di Paola Iandolo
Tra sospensioni dell'erogazione per carenza di acqua e riparazioni sulle infrastrutture, da ieri fino a questo momento, in Irpinia e Sannio sono a secco i rubinetti in ben 68 comuni compresa la città di Avellino. L'emergenza idrica nel distretto gestito dall'Alto Calore non accenna a concludersi. Il periodo critico si protrae sempre di più e sposta ulteriormente in avanti. Certo molto dipenderà dalle precipitazioni, ma se solo qualche giorno fa, si era parlato di una possibile conclusione del periodo emergenziale per la fine di dicembre, adesso già si rinvia a gennaio. Enormi i disagi sia per le utenze domestiche che per quelle commerciali si verificano quotidianamente.
Il calo delle portate
Il calo delle portate delle sorgenti fa segnare decrementi dei flussi importanti, mentre sul fronte delle perdite l'Acs è costretto ad eseguire gli interventi di riparazione con notevole ritardo, a causa della necessaria autorizzazione in regime di richiesta di concordato preventivo per sbloccare le gare d'appalto per la manutenzione.Da qui le continue sospensioni anche ad autunno inoltrato, in attesa che le precipitazioni, piovose e nevose, arrivino al presto e in maniera massiccia per ricaricare le falde acquifere.
L'amministratore unico Antonello Lenzi
"Non possiamo immaginare soluzioni immediate, ma dobbiamo lavorare per garantire che emergenze come questa non diventino una costante del nostro futuro", ha spiegato Lenzi. Secondo l’amministratore, la strada per un miglioramento sarà lunga, ma è necessario iniziare a pianificare interventi strutturali. "Le chiusure dell’erogazione idrica sono ormai all’ordine del giorno, soprattutto durante la notte, ma non mancano i casi di interruzioni impreviste anche durante il giorno": L'amministratore unico ha voluto far chiarezza su alcune polemiche sollevate dai sindaci affermando: "Quando siamo in grado di prevedere le chiusure, avvisiamo i Comuni e la cittadinanza con la massima tempestività. Tuttavia, ci sono situazioni in cui l’acqua viene a mancare senza preavviso, rendendo impossibile fornire un allarme in anticipo".
Avverte che la crisi "non si esaurirà nel breve termine". I tecnici dell’Acquedotto Pugliese, con cui Lenzi si è confrontato di recente, hanno confermato che l’emergenza attuale si protrarrà almeno fino a gennaio. Ma il rischio maggiore è che, risolta questa fase critica, la situazione si ripresenti con l’arrivo della primavera, rendendo il problema idrico una minaccia costante per il territorio. Dunque per l'amministratore unico "Il ciclo emergenziale rischia di non interrompersi mai" invitando tutti gli attori istituzionali a intervenire per avviare un cambio di paradigma nella gestione delle risorse idriche. "L’emergenza idrica che sta travolgendo l’Irpinia rappresenta un segnale d’allarme per tutto il Paese. La carenza d’acqua, ormai cronica, impone riflessioni e interventi urgenti per evitare che diventi un problema strutturale".