Corsi fantasma Alto Calore: rinviato a giudizio Ciarcia e altri 11 indagati

Il processo inizierà il prossimo il 21 marzo davanti al collegio presieduto dal giudice Matarazzo

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Avellino.  

di Paola Iandolo 

Corsi fantasma all'Alto Calore 4.0: si è conclusa con due condanne con rito abbreviato a tre anni di reclusione e dodici imputati rinviati a giudizio l'udienza preliminare celebrata stamane davanti al gup Giulio Argenio. Il processo - per Ciarcia, Santoli, Trasi e altri sette imputati - inizierà per loro il 21 marzo 2025. Questa la decisione del gup Giulio Argenio del tribunale di Avellino. Il pm al termine della sua requisitori aveva chiesto per i due che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato, due anni e sei mesi di reclusione. 

La ricostruzione

 Michelangelo Ciarcia  e Pantaleone Trasi  erano stati sottoposti alla misura interdittiva della sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio o servizio il 13 febbraio scorso. Misure poi revocate per entrambi. Ai due viene contestata la presunta organizzazione di falsi corsi di formazione professionale 4.0, mai erogati nei confronti dei dipendenti dell’ente ma regolarmente pagati. Il Gip aveva ritenuto “persistente l’attualità dele esigenze cautelari nei confronti di Trasi”. Indagati anche Raffaele Castagnozzi (procacciatore ed intermediario delle società che provvedevano all’organizzazione e allo svolgimento dei corsi di formazione mai frequentati dai dipendenti dell’Alto Calore) e per Gerardo Santoli (presidente della Grande srl dall’agosto 2023 e legale rappresentante sia della Si.Form srl con sede legale a San Michele di Serino che della Cat servizi delle imprese srl con sede legale ad Avellino). I due non sono sottoposti ad alcuna misura, sebbene erano stati chieste anche per loro, ma sono state rigettate dal gip. Nel febbraio 2023 prese il via l’inchiesta con il primo blitz della guardia di finanza e i primi interrogatori dei dipendenti svolti dai pubblici ministeri Luigi Iglio e Vincenzo Toscano nella sede di Corso Europa. Successivamente negli uffici del palazzo di giustizia furono ascoltati altri dipendenti che hanno portato via via all’iscrizione di 14 persone nel registro degli indagati, tutti accusati di reati tributari.