L'arresto della suora che rubava l'oro votivo: sconcerto e dolore ad Ariano

Beni sottratti per un importo allo stato quantificabile in una somma non inferiore a 80.000 euro

l arresto della suora che rubava l oro votivo sconcerto e dolore ad ariano

Un giorno di dolore per la diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, reso ancora più triste dalla scomparsa di suor Paola Schiavo, al secolo Maria Rosa. Una vera suora...

Ariano Irpino.  

Ha destato profondo scalpore ed incredulità, la notizia dell’arresto della madre superiora della curia vescovile di Ariano Irpino, appartenente alla congregazione dello Spirito Santo, accusata di essersi impossessata dell’oro votivo donato dai fedeli, appartenente a diverse parrocchie della diocesi e addirittura di una reliquia di San Nicola di Bari, incastonata in un medaglione di metallo.

Ad inchiodarla sono stati i carabinieri a seguito della denuncia querela sporta dal vescovo Sergio Melillo profondamente rattristato e chiuso nel silenzio, in ordine agli ammanchi di oro ed altri oggetti preziosi in varie parrocchie tra cui Castel Baronia, Ariano Irpino, San Sossio Baronia, Bonito, Savignano Irpino e Carife. Inchiesta coordinata dalla procura di Benevento.

Un giorno di dolore per la diocesi di Ariano Irpino-Lacedonia, reso ancora più triste dalla scomparsa di suor Paola Schiavo, al secolo Maria Rosa, come si può notare dal manifesto di lutto affisso sul portone dell'episcopio. Una vera suora appartenente alla comunità di San Francesco Saverio. Religiosa di carattere semplice e allegro, dopo aver speso parte della sua vita accanto ai poveri. 

L’ordinanza di custodia cautelare è stata notificata a Tivoli in provincia di Roma dove la religiosa era stata già trasferita. L’accusa nei suoi confronti è di furto pluriaggravato. Gli inquirenti hanno accertato la cessione dei beni sottratti per un importo allo stato quantificabile in una somma non inferiore a 80.000 euro, con trasferimenti del denaro all’estero. Parte della refurtiva, rinvenuta sia nella stanza occupata dalla suora ad Ariano Irpino, che nell’attuale abitazione di San Cesareo, dove considerato il pericolo di fuga era stato eseguito il decreto di fermo. Preziosi rinvenuti persino nella cesta dei panni sporchi. Tenuto conto anche della confessione resa dall’indagata, il gip del tribunale ordinario di Tivoli, ha emesso il provvedimento degli arresti domiciliari.