di Paola Iandolo
Lauro - Sconto di pena per Luigi Vitale, detto O'Stack, presunto componente del clan Sangermano. Da otto anni del primo grado ai sei anni ed otto mesi in Appello. Ora si attende solo la conferma da parte dei magistrati della Sesta Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli. Gli avvocati Umberto Nappi e Francescantonio Maffettone, dell'imputato Luigi Vitale, hanno deciso di definire, a seguito di concordato in appello, il procedimento a carico dell’imputato con una pena finale di anni 6 e mesi 8 di reclusione, applicando uno sconto di ben 16 mesi alla pena inflitta a Vitale dal Tribunale di Nola in primo grado (otto anni) nel novembre del 2023.
Le accuse
Stando all’impianto accusatorio Vitale è considerato dagli inquirenti un componente attivo del clan Sangermano. In particolare dalle dichiarazioni rese agli inquirenti dal collaboratore di giustizia Aniello Acunzo è emerso che Vitale insieme all’indagato Paolo Nappi detto Papino, “nel 2010 avvicinarono un imprenditore impugnando una pistola e gli chiesero 60mila euro a titolo estorsivo su ordine di Agostino Sangermano”. Per risolvere la questione fu organizzato un incontro così come ricostruisce il collaboratore di giustizia: “io e Florio Galeotalanza andammo armati, Sangermano venne in compagnia di Paolo Nappi e Antonio O’Malommo, titolare di un canile a Marzano. In quella circostanza affrontai Agostino Sangermano e gli dissi che non doveva fare estorsioni al titolare della suddetta ditta in quanto era amico di Biagio Cava”. Sangermano replicò sostenendo che non era vero che il titolare della ditta era amico nostro in quanto aveva detto di essere amico dei fratelli Russo di Nola. “Io mi arrabbiai e minacciai Sangermano impugnando la pistola e a quel punto intervenne Florio Galeotalanza a calmare gli animi, ponendo fine alla discussione. Allora Sangermano e i suoi amici andarono via e noi andammo dal titolare della ditta di impiantistica minacciato da Vitale e Nappi e pretendemmo la somma di 15mila euro per il nostro intervento”.