di Paola Iandolo
I giudici dell'VIII sezione hanno confermato gli arresti domiciliari per Fabio Guerriero, l'architetto accusato insieme a Festa di concorso in corruzione per l'esercizio delle funzioni. Ha retto l'impianto accusatorio davanti al tribunale delle Libertà quello mosso dalla procura di Avellino, guidata da Domenico Airoma, nei confronti del libero professionista. Dunque sono stati ritenuti sussistenti gli indizi di colpevolezza nei confronti di Guerriero difeso da Marino Capone e Nicola Quatrano. Ora bisognerà attendere le motivazioni che dovrebbero essere depositate tra trenta giorni.
Le accuse
Ad avviso del gip, Giulio Argenio, l’architetto Fabio Guerriero si poneva come una sorta di alter ego dell’ex sindaco nelle trattative con gli imprenditori che avevano per oggetto le dazioni illecite di somme di denaro. Dalle 40 pagine dell’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari emerge nella sua interezza l’accordo corruttivo tra l’ex sindaco e tre imprenditori sottoposti alla misura cautelare del divieto di contrattare con la pubblica amministrazione.
Gli episodi contestati dagli inquirenti
Sono quattro gli episodi corruttivi contestati ai sei indagati dagli inquirenti di Piazzale De Marsico. A loro avviso l’ex sindaco Festa, l’architetto Guerriero e i tre imprenditori M.C. di Sturno, F.A.C di Guardia dei Lombardi, E.P. di Avellino residente a San Martino Valle Caudina sottoposti a misura si sarebbero accordati per porre in essere un patto corruttivo che prevedeva delle specifiche dazioni di denaro in cambio di appalti per i lavori relativi alla “Riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica-Ambito Bellizzi” e di un “Nuovo Impianto Polivalente S. Pio Pietralcina” oltre ai lavori per la Porta Est. Per questi lavori secondo le ipotesi investigative dopo una prima dazione di cinquemila euro, consegnata dall’imprenditore che si era aggiudicato l’appalto a Fabio Guerriero ne sarebbero stati versati altri ventimila. Intanto per il 30 luglio è stato fissato il riesame reale per M.C. contro il sequestro di 25mila euro disposto dal gip.