Tentato omicidio Liotti, il Pg ha chiesto la conferma bis della condanna

In primo e secondo grado Danilo Volzone è stato condannato a 14 anni di reclusione

tentato omicidio liotti il pg ha chiesto la conferma bis della condanna
Avellino.  

di Paola Iandolo 

 

Il pg della Corte di Appello di Napoli ha chiesto la conferma della condanna inflitta in primo grado a 14 anni di reclusione per il tentativo di omicidio di Francesco Liotti. Il processo bis in Apello è stato rinviato al 15 ottobre quando dovrà discutere l'avvocato Gaetano Aufiero ed è prevista la sentenza. 

L'iter giudiziario 

Il processo a Danilo Volzone per il tentato omicidio di Francesco Liotti è ritornato in Appello, davanti ai magistrati della I Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli, dopo che i giudici della I Sezione Penale della Corte di Cassazione, hanno escluso le aggravanti della premeditazione e del metodo mafioso. I giudici della Suprema Corte hanno accolto le valutazioni della difesa, gli avvocati Gaetano Aufiero e Alfonso Furgiuele, e dunque è stato riaperto di nuovo aperto il processo di secondo grado per Volzone condannato in primo e secondo grado a 14 anni di reclusione.

In primo grado e in secondo grado

Il pubblico ministero Anna Frasca della direzione distrettuale antimafia di Napoli, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto 15 anni di reclusione per l’unico imputato del tentato omicidio di Francesco Liotti. Il pubblico ministero della Dda aveva contestato l’aggravante della premeditazione e del metodo mafioso (ex art 7). Mentre i difensori di Volzone, avevano chiesto – al termine dell’istruttoria di primo grado - l’assoluzione per «non aver commesso il fatto», ribandendo più volte nelle loro discussioni, l’assenza di prove certe a carico del loro assistito. In primo grado Volzone aveva rimediato una codanna a 14 anni di reclusione. Condanna confermata anche in Appello, ma poi annullata dalla Suprema Corte, che ha rinviato il fascicolo davanti ad altra sezione della Corte di Appello di Napoli. 

La ricostruzione

Gli investigatori stabilirono che nell’agosto del 2020 vi fu un conflitto a fuoco in via Visconti. Infatti anche Francesco Liotti, quel giorno era armato, come testimoniato da un automobilista in transito lungo via Visconti e bloccato dalla vittima per farsi dare un passaggio fino alle palazzine, al fine di raggiungere l’abitazione della sorella Sonia Liotti.