Minacce al teste nel Clan Partenio, la sentenza: un'assoluzione e una condanna

Tra 90 giorni le motivazioni della sentenza emessa dal tribunale di Napoli

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Santa Paolina.  

 di Paola Iandolo 

Due anni e due mesi e venti giorni di condanna a Renato Freda, già condannato nel processo al Nuovo Clan Partenio. Assoluzione per Massimo Evangelista con la formula "per non aver commesso il fatto". Entro novanta giorni le motivazioni. Si è chiuso così il giudizio con rito abbreviato per le minacce al teste di accusa nel processo al Nuovo Clan Partenio, Afonso Gnerre. Il pubblico ministero della Dda di Napoli, Anna Frasca aveva chiesto la condanna per i due imputati a due anni e sei mesi di reclusione davanti al Gup Logozzo per Renato Freda e Massimo Evangelista, accusati di intralcio alla giustizia aggravato dal metodo mafioso per la vicenda delle presunte minacce al testimone Alfonso Gnerre che avrebbe dovuto testimoniare in aula contro l'imputato Carlo Dello Russo.

Le discussioni

Gli avvocati Gaetano Aufiero e Patrizio Dello Russo, difensori dei due imputati, hanno invocato l'sssoluzione per i loro assistiti. L'avvocato Gaetano Aufiero, aveva chiesto l’assoluzione del suo assistito e anche la trasmissione degli atti in Procura relativamente a quanto riferito da Gnerre in aula per l’ipotesi di reato di calunnia.  

Le accuse

Stando a quanto riferito da Gnerre in due distinte occasioni e in piena fase di istruttoria dibattimentale all'associazione criminale, denominta Nuovo Clan Partenio, i due finiti a processo avrebbero avvicinato Gnerre, teste- vittima di usura, minacciandolo e imponendogli di non presentarsi in udienza qualora citato. Gli avrebbero suggerito di testimoniare il falso a favore degli imputati. Nella prima circostanza Gnerre era stato minacciato all’interno di un’area di servizio, dove sarebbe stato avvicinato da Evangelista, la seconda da Freda in un negozio di Prata.