di Paola Iandolo
Anche Francesco Liotti esplose due colpi d'arma da fuoco dopo l'agguato subito in via Visconti e per il quale è stato accusato Danilo Volzone (in carcere, condannato in primo e secondo grado a 14 anni di reclusione sentenza annullata dalla Corte di Cassazione e il procedimento è ritornato in Appello). Il giovane che rimase ferito al volto durante la sparatoria - avvenuta il 20 agosto del 2020 in pieno giorno - è finito a processo con le accuse di detenzione illegale d'arma da fuoco. Nel corso dell'udienza è stata ascoltata la polizia giudiziaria che effettuò le indagini subito dopo il ferimento di Liotti. Ma nel corso dell'udeinza sono state esaminate anche le intercettazioni acquisite dagli inquireinti. Il processo proseguirà il prossimo 10 dicembre quando verrà ascoltato il testimone che riferì agli inquireinti che Liotti era armato e di averlo accompagnato fino alle palazzine dove risiedeva la sorella.
Il retroscena
Ad avviso degli inquireinti, alla base dell’agguato teso a Francesco Liotti, vi fosse il tentativo di «contrastare l’ascesa criminale dei fratelli Volzone che dal canto loro avrebbero cercato di approfittare della carcerazione dei fratelli Galdieri - avvenuta nel settembre 2019 - al fine di subentrarvi nella gestione delle illecite attività dello spaccio di sostanze stupefacenti, estorsioni ed usura».