di Paola Iandolo
Aveva tentato di portare all'incasso un assegno clonato in un ufficio postale di Avellino nel 2018. Ma il direttore della filiale allertò le volanti della questura di Avellino. Il 40enne di Nola venne bloccato mentre stava tentando, con la complicità di due altri soggetti identificati e denunciati, di portare all’incasso due assegni di 50 mila euro, intestati ad una persona diversa dall'avente diritto. Il direttore chiese l'intervento del 113. Da li era stato scoperto un sistema che grazie ad assegni rubati, clonati e messi all’incasso, aveva fruttato migliaia di euro agli indagati.
Il sistema
Nel sistema smascherato dagli inquireinti coordinati dalla Procura di Nola sono emersi diversi indagti ai quali venivano assegnati compiti specifici. Al 40enne bloccato ad Avellino era stato affidato il compito di “cambiatore”, ovvero era stato reclutato per le sue difficoltà economiche dal gruppo, guidato da una donna di Cimitile, a cui venivano intestati sia documenti falsi che carte e libretti postali.
Richiesta del processo
La Procura di Nola ha chiesto il processo nei confronti di ventidue indagati che partecipavano alla banda degli assegni clonati sgominata da un blitz della Polizia nel nolano nell’agosto di un anno fa con l'esecuzione di diverse misure cautelari.