Inchiesta Dolce Vita, atteso il deposito del ricorso in Cassazione per Festa

L'ex sindaco Gianluca Festa è sottoposto ai domiciliari dallo scorso 18 aprile

inchiesta dolce vita atteso il deposito del ricorso in cassazione per festa
Avellino.  

di Paola Iandolo 

Conferma degli arresti domiciliati per l'ex sindaco Gianluca Festa: gli avvocati Luigi Petrillo e Concetta Mari si apprestano in queste ore a depositare il ricorso in Cassazione contro l'ordinanza del tribunale del Riesame con la quale è stata confermata la misura per l'ex primo cittadino. l giudici dell'VIII sezione del tribunale partenopeo hanno definito - nelle dieci pagine di ordinanza -  il comportamento dell'ex sindaco "allarmante”, la sua personalità "estremamente negativa” in relazione sia alla fase delle indagini, sia a quanto avvenuto nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Per i giudici del Riesame non vi può essere altro che  “una prognosi positiva rispetto al compimento di altri reati”. Dunque per i giudici della Libertà l'ex sindaco potrebbe adottare comportamenti tali da inquinare le prove a suo carico.

 

Le sommarie informazioni testimoniali

A raccontare dei rapporti personali intercorsi tra l'ex dirigente comunale Filomena Smiraglia (ora sottoposta alla misura interdittiva dai pubblici uffici per un anno) e l'architetto Fabio Guerriero (ordinanza annullata dai giudici del tribunale del Riesame di Napoli) era stata già la responsabile unica del procedimento, ascoltata a sommarie informazioni testimoniali nel maggio 2023.La donna - funzionaria del Comune di Avellino - aveva riferito delle circostanze in merito agli appalti, ai concorsi, anche su alcuni aspetti della mensa, alla composizione delle commissioni d'esame nonchè su alcuni rapporti personali tra i vari protagonisti dell'inchiesta "Dolce Vita".

Circostanze raccontate dalla donna che hanno trovato conferma sia dall'analisi dei tabulati telefonici che dai servizi di osservazione posti in essere dai militari dell'arma del comando di Avellino.  Sulla scelta dei componenti della commissione d'esame sulla quale - ad avviso degli inquirenti - vi era sempre un continua ingerenza da parte dell'ex cittadino. Il tutto per agevolare il sistema che aveva architettato insieme alla Smiraglia: consegnare le domande d'esame alcuni giorni prima delle prove, sia scritte che orali.