di Paola Iandolo
Si sono aperte le porte del carcere per M.G. dopo la condanna definitiva a 4 anni e 5 mesi. L'indagato è ristretto ora nel carcere di Bellizzi Irpino dopo che gli agenti della questura di Avellino hanno dato esecuzione ad un ordine di carcerazione. I giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato il ricorso presentato dall’avvocato Gerardo Di Martino rendendo esecutiva la condanna.
La sentenza di secondo grado
I giudici della Quarta Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli avevano riformato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Avellino nei confronti di M.G. e G. A. ritenuti responsabili della bomba esplosa nel febbraio del 2016 ai danni di un negozio di articoli per animali a Valle. I magistrati di Appello avevano condannato a 5 anni e 11 mesi M.G. (in primo grado gli era stata inflitta una condanna a 9 anni) e 3 anni e 2 mesi per G.A. (in primo grado condannato a 5 anni di reclusione). I due sono difesi dagli avvocati Gerardo Santamaria, Gerardo Di Martino e Gaetano Aufiero. In primo grado era già caduta l’accusa di estorsione. La Procura Generale aveva chiesto la conferma della condanna di primo grado nei confronti di entrambi. I due furono scoperti grazie alle indagini della Squadra Mobile di Avellino. Ai due gli inquirenti contestavano - a vario titolo - i reati di incendio, utilizzo di materiale esplodente, avvelenamento di un cane, minacce e violenza privata.
La ricostruzione
I fatti risalgono al 2016, quando una bomba carta di ingenti dimensioni esplose davanti alla saracinesca del negozio di animali di Valle, ad Avellino, «Gli amici di Zucchero». Pochi giorni prima, l’automobile della vittima, trentenne legata sentimentalmente al proprietario dell’esercizio commerciale, era stata data alle fiamme. Subito dopo, anche il cane della donna venne avvelenato.